“La Schiena Va a Scuola”. È questo il significato dell’acronimo SVAS che l’Associazione italiana dei Fisioterapisti (AIFI) ha utilizzato per battezzare l’ambizioso progetto di entrare appunto nel mondo della scuola per aiutare gli alunni, fin dall’età della primaria, a prevenire e sconfiggere il mal di schiena che ha avuto negli ultimi anni una crescita esponenziale fin dalla più tenera età.
«Il primo ciclo di incontri del Progetto nazionale SVAS - racconta Antonio Summa, esperto fisioterapista attivo per molti anni all’interno del reparto di Riabilitazione dell’Istituto Golgi e da gran tempo docente che svolge tale attività nell’Abbiatense - si è concluso a dicembre 2024 presso l’Istituto scolastico “Erasmo da Rotterdam” di Cisliano, nelle scuole primarie dello stesso comune e di Albairate».
In che cosa consiste e qual è il suo scopo?
«Il Progetto “la Schiena va a Scuola” si propone di individuare e raccogliere dati inerenti il mal di schiena negli alunni delle scuole primarie. L'Associazione Italiana dei Fisioterapisti, tramite la sezione d'Interesse scientifica in Pediatria - spiega Summa - ha formato docenti che svolgono attività didattica, in ambito di prevenzione e divulgazione nelle scuole primarie su tutto il territorio nazionale. I casi di "mal di schiena", infatti, sono purtroppo aumentati a dismisura negli ultimi anni già nelle ragazze e nei ragazzi in età pre-adolescenziale. Questo fenomeno ha indotto noi fisioterapisti a studiarne le cause. In letteratura scientifica vi è ancora poca ricerca in merito e questo studio si propone di confrontare i dati di qui soprattutto con quelli di carattere internazionale».
Il Progetto in questione è costituito da due incontri nell’arco dell’anno scolastico, a distanza di 3-4 mesi l’uno dall’altro: il fisioterapista illustra, anche proiettando immagini, come è strutturata la colonna vertebrale, quali sono le posture corrette da mantenere nei banchi, come è bene preparare il trolley o lo zaino e come trascinarlo o indossarlo, e l'importanza di fare movimento tutti i giorni e di praticare sport due-tre volte alla settimana.
Nelle classi vengono proposti agli alunni anche esercizi molto semplici che servono per tonificare i muscoli e renderli più elastici. Gli stessi esercizi vengono poi esposti in un cartellone affisso in classe e riprodotti su fogli consegnati al singolo alunno. L'attività, svolta in modo ludico-ricreativo, e incontra normalmente vivo intreresse da parte degli alunni.
Altro aspetto di cui tenere conto, il coinvolgimento delle famiglie: al termine del primo incontro, infatti, vi è la possibilità per genitori ed insegnanti di collegarsi tramite Webinar per rivolgere le proprie domande ai fisioterapisti, pronti a rispondere a tutti i quesiti sull'argomento trattato.
Infine, in vista del secondo incontro, agli alunni è richiesto di produrre un documento (di solito un cartellone) dove la classe, lavorando insieme, potrà creare un percorso fatto di posture corrette, esercizi appropriati ed eventuali consigli che il fisioterapista valuterà e commenterà in aula.
«Il progetto - tiene a sottolineare Antonio Summa - è a titolo gratuito, e quindi la preoccupazione di budget da parte dei Dirigenti Scolastici è superata. Un motivo in più per augurarsi che, dopo quello di Cisliano, anche altri Istituti scolastici della città di Abbiategrasso e del territorio dell’Abbiatense aderiscano al Progetto SVAS».
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