Corsie e piste ciclabili? No, grazie

05/04/2021 - Fiab - Abbiateinbici

No, non siamo impazziti! I percorsi riservati alle bici ci piacciono ma a volte, se non sono di buona qualità e inseriti in un sistema di mobilità che garantisca lo spostamento in sicurezza dall’inizio alla fine, è preferibile non averli, perchè poi chi pedala è obbligato a utilizzarli anche se pericolosi. Per fare due esempi: (1) la corsia ciclabile di via Giramo, dalla quale il ciclista deve uscire ogni pochi metri per evitare i 12 tombini e 11 pali che si incontrano in 500 m, (2) la pista promiscua pedonale e ciclabile di via Lomellina – Statuto, dove pedoni e ciclisti sono in continuo conflitto di interessi. In un contesto urbano, con semplici misure di moderazione e mitigazione del traffico, si possono ridurre significativamente i rischi in strada anche senza piste ciclabili. Queste si fanno se c'è uno spazio sufficiente e con uno "scopo", perché dirette a luoghi di interesse collettivo (scuole, ospedali, zone commerciali, stazione…). Se sono ben progettate e segnalate, le persone le usano; gli spezzoni che non vanno da nessuna parte sono inutili. Quando Albetti, vicesindaco e assessore ai lavori pubblici, ci ha mostrato la sua ipotesi di nuove ciclabili, gli abbiamo espresso la nostra perplessità per le numerose criticità presenti, adesso evidenti a tutti. In questi anni abbiamo mandato alla amministrazione decine di segnalazioni, proposte e documenti per una città a misura delle persone, tutte rimaste senza risposte. Le recenti dichiarazioni di Albetti a favore di un modello più sostenibile di mobilità ci fanno piacere e ci auguriamo che nei prossimi mesi vengano fatte per il traffico scelte coerenti con questa nuova visione.