Vorrei che si sapesse che “Traviata”, la magnifica opera di Verdi che doveva andare in scena – già riprogrammata – al Lirico di Magenta la sera di venerdì 23 ottobre e il pomeriggio di domenica 25 ottobre, si farà.
La “cancellazione” ha creato problemi e dato dispiaceri a quanti, a partire da Giuseppe Lisca, si erano impegnati per il successo di una lodevole iniziativa che in un momento particolarmente difficile e tetro poteva sollevare il morale di un gran numero di persone; oltretutto dimostrando (una volta di più) come l’attività culturale posta a sostegno di una attività benefica avesse una grande importanza sul piano sociale. Ma Aicit, anche in passato più volte beneficiaria del ricavato, ha impedito lo svolgersi della manifestazione: non per ragioni “oggettivamente valide” (in tutta Italia gli spettacoli sono stati fatti, a Roma c’era addirittura il festival del Cinema!), ma per ragioni personali del “direttivo”.
Un direttivo che dimostrando disinformazione, egoismo, arroganza, totale mancanza di garbo e di rispetto verso quanti erano pronti per lo spettacolo – e nessuna lealtà verso coloro che con grande impegno e lavoro stavano adoperandosi per la buona riuscita - ha inviato al sindaco di Magenta (in “sofferente” italiano!) questa nota: «Buongiorno, a seguito delle disposizioni di Regione Lombardia circa il coprifuoco a causa dell’elevato numero di contagi, il Consiglio Direttivo a maggioranza assoluta (8 su 9) ha stabilito che non ci sono le necessarie condizioni per effettuare l’opera: ci spiace pertanto informarvi che la manifestazione non avrà luogo».
Un comportamento inaccettabile. Giuseppe Lisca aveva richiesto al Comune (Aicit lo sapeva!) di poter anticipare l’orario di inizio dello spettacolo serale alle 19, così da consentire (sistemati quando necessario in città anche cantanti e orchestrali) il ritorno a casa di tutti entro le 23, come stabilito dal Dpcm. La gente era tutt’altro che contrariata dal cambiamento di orario proposto. Coloro che avevano acquistato i biglietti per il pomeriggio della domenica erano felicissimi di poter passare qualche ora in serenità.
Il direttivo Aicit (9 persone!) ha deciso per 400 altri individui. E nemmeno ha avuto l’educazione e la gentilezza di consultare chi, come Lisca, da coscienzioso organizzatore ancora stava sgobbando per portare a termine una gran fatica a loro favore.
Meglio metterlo davanti al fatto compiuto di una decisione arbitrariamente presa.
I “nove” non intendevano partecipare allo spettacolo che peraltro rispettava tutte le regole di distanziamento? Stavano a casa, senza prevaricare sugli altri. Lisca (a posteriori liquidato con un «ci dispiace») ha dovuto dannarsi, insieme ai collaboratori, per richiamare tutti coloro che avevano prenotato “Traviata”, cercando di spiegare che si sarebbe cercata un’altra data.
Io credevo di avere chiamato tutti e invece qualche nominativo (me ne scuso) mi è sfuggito. Anche gli artisti sono rimasti malissimo per l’annullo ingiustificato.
Comprensibilmente amareggiato (si ha idea di quanta energia – e non solo! – occorra per l’allestimento di un’opera?), Giuseppe Lisca ha comunque ottimisticamente reagito: «Vediamo di trovare un’altra data entro l’anno. Se non ci riusciamo, rimborseremo i biglietti».
Ma la gente “Traviata” la vuole. E ora a dare manforte a chi non intende rinunciare a un po’ di cultura è intervenuto Francesco Bigogno. Cerca le date (sempre 2 giorni!) per mettere in scena la rappresentazione.
Quasi sicuramente (purtroppo, in questo periodo non c’è nulla che possa essere garantito al 100 per cento!) la musica di Verdi risuonerà al Lirico di Magenta entro Natale. E avrà – questo sì possiamo garantirlo! – un efficace effetto terapeutico. Finalmente in tanti potranno ritrovare qualche ora di gioia, dopo il lunghissimo periodo nero di quest’anno da dimenticare: odioso, bisesto e oltremodo funesto.
"TRAVIATA" RINVIATA, MA SI FARA'
06/11/2020 - Adele Ferrari