UN NUOVO SGUARDO PER UNA NUOVA DIDATTICA

05/05/2021 - Gianni Mereghetti

Carissimo direttore, la nuova didattica nella scuola c'è, è una didattica che apre a orizzonti sempre più vasti, offrendo possibilità di usufruire dati come mai, e' una didattica che sa mediare scuola in presenza e scuola online, è una didattica accumulativa in cui si sommano saperi e saperi, è una didattica che corre sul filo del rasoio, una didattica a rischio, perché può cadere nel nozionismo più bieco o può liberare nuove energie di criticità e creatività.

Bisogna a questo punto chiederci dove vogliamo andare, se cadere nella melma di una cultura superficiale e apparente o se fare un salto verso ad una padronanza più solida delle conoscenze.

Purtroppo quello che per lo più viene fatto dalle scuole è una involuzione, un ritorno all'indietro. Caricare come si sta facendo oggi studenti e studentesse di verifiche e interrogazioni vuol dire favorire un tipo di studio mnemonico. Bisogna ripetere e ripetere, mentre studiare non è ripetere ma conoscere ovvero cogliere il legame tra l'io e il dato che si è studiato.

Come si può rimediare? Come si può invertire la tendenza?

C'è una sola strada, quella che porta a capire che il problema oggi non è una nuova didattica, il problema è un nuovo sguardo. Ragazzi e ragazze non hanno bisogno di insegnanti che fissino loro interrogazioni e verifiche ne'

di ore asincrone dove si attribuiscono loro nuovi compiti, ma hanno bisogno di incontrare uno sguardo in cui potersi riconoscere e trovare quella stima di se' che è fondamentale per vivere.

La questione seria di oggi, il bisogno di questo tempo di Covid è che vi sia uno sguardo da cui essere presi sul serio. Questo è ciò che tutti cerchiamo, ma che cercano gli studenti in primo luogo, non che anche la scuola sia determinata dalle regole della programmazione, non che si debba finire ciò che in qualche modo è iniziato con la DAD, bensì che entri nelle classi uno sguardo umano capace di valorizzare il positivo di ogni ragazzo e di oggi ragazza.

Oggi più che mai la scuola ha bisogno di questo sguardo, solo questo può aprire la fase di una nuova didattica.