Gentile Direttore, a giorni mi recherò al Centro vaccinale Fiera di Abbiategrasso per vaccinarmi.
Le confesso che sono preoccupata, come credo lo siano molti che, come me, sono piuttosto sicuri di ricevere il vaccino di Astrazeneca. Le informazioni su questo vaccino sono state e sono ancora a mio parere molto poco trasparenti. Da parte di Ema e AIFA c'è stato inizialmente il tentativo di escludere ogni nesso tra i decessi di molte persone ed il vaccino. Poi davanti alle evidenze scientifiche e fatti oggettivi ci hanno raccontato che è vero, il vaccino può causare effetti collaterali gravi ma si tratta di casi rari, lo 0,000 e chissà quanti altri zeri. Se non fosse che quello zero virgola ha nome e cognome, corrisponde ad una vita. Ma oggi la vita non conta, ci siamo abituati ad ascoltare il numero dei decessi giornalieri per Covid senza più un brivido nella schiena e quindi anche chi ha conseguenze gravi a seguito del vaccino viene subito dimenticato. Ma se è una guerra non dovremmo avere rispetto per i caduti? Capisco la fretta spasmodica di vaccinare più persone possibile per raggiungere questa immunità di gregge e tornare al bar o al ristorante, ma è giusto non fermarsi un attimo e valutare con responsabilità e coraggio l'opportunità di continuare ad usare questo vaccino? Perché la Danimarca lo ha fatto? Forse perché non ne ha milioni di dosi in frigorifero da smaltire?
Sinceramente mi sento usata in nome di una normalità che non mi appartiene. Quando mi recherò a vaccinarmi lo farò con il cuore pesante, e con l'unica motivazione valida che ho: poter riabbracciare la mia famiglia senza timore e dopo un anno che non lo faccio più.
VACCINO ASTRAZENECA: NESSUNA POSSIBILITA´ DI SCELTA
05/05/2021 - Paola Cipollone