In Lombardia i dati non possono essere trascurati: 42mila esercizi pubblici, migliaia di palestre, piscine, ristoranti e bar che per potere lavorare hanno investito in sistemi di sicurezza adeguati, atti a garantire il distanziamento sociale.
Queste e molte altre difficoltà stanno affrontando le attività e le aziende locali costrette a chiudere, senza contare anche tutto l'indotto e i lavoratori coinvolti.
La richiesta di Regione Lombardia non può restare inascoltata da parte del Governo centrale, anche perché nel decreto ristori molti codici Ateco non sono stati neppure contemplati, così come non sono neppure previste risorse per rifondere chi ha investito in sicurezza sanitaria.
Regione Lombardia ha investito in una serie di misure economiche per cittadini, famiglie e per il mondo dell'impresa e del lavoro, impegno ribadito anche martedì dall’aula consiliare, e continuerà a sostenere chi è in difficoltà e a individuare altri risorse a fondo perduto.
Manca però l’impegno del Governo che di fatto anche in questo dpcm non ascolta le Regioni e che non ha neppure sbloccato, come richiesto nero su bianco dal presidente Fontana, le risorse vincolate a bilancio.
E IL GOVERNO?
06/11/2020 - Silvia Scurati consigliere regionale Lega