Carissimo direttore, la vicenda della ragazza di Massa Carrara, Virginia, che per sbaglio riceve sei dosi di Pfizer è significativa non per l’errore che ha compiuto l’infermiera, ma per lo sguardo che Virginia ha avuto su quanto le e accaduto. La giovane studentessa di psicologia a fronte dell’errore di cui e rimasta vittima ha detto: «Sono cose che possono accadere, tutti si sbaglia, non c’è dolo. L’ho letto negli occhi di quell’infermiera che mi ha fatto l’iniezione». E’ commovente che una giovane ragazza reagisca in modo del tutto diverso da quello che avrebbe fatto oggi la maggior parte degli italiani, come possiamo notare nella vita quotidiana. Infatti se guardiamo in noi e intorno a noi che cosa vediamo? Gente che si lamenta, che accusa, che esplode la sua rabbia contro gli altri, che è incattivita e attacca senza pieta chi ha intorno. Virginia, che avrebbe avuto mille ragioni per arrabbiarsi, capisce che quell’infermiera è una persona che ha commesso un errore. E ha nei suoi confronti uno sguardo umano. Questo non vuol dire tollerare gli errori ne giustificarli, ma che l’unico modo per correggerli è uno sguardo umano, uno sguardo che sa introdurre in un mondo individualistico un’apertura all’altro e una comprensione del suo limite che è anche il nostro. Da questa giovane studentessa, Virginia, ci viene allora un grande insegnamento quanto mai importante oggi. Virginia ci fa vedere il limite e l’ottusità di tante reazioni irose e di tante pretese, Virginia è la testimonianza di un modo di vivere in cui ci si guarda negli occhi e ci si capisce, cosi che si possa, anche negli errori, rialzare per riprendere a camminare insieme.
Lo sguardo umano di Virginia, una lezione per tutti
14/05/2021 - Gianni Mereghetti