Da un anno a questa parte Trenord ha vietato il trasporto delle bici sui suoi treni lombardi, con l'eccezione di poche corse in orari improbabili. Si danneggia cos. il cicloturismo e si complica la vita dei lavoratori pendolari. Succede solo in Lombardia ed è in controtendenza con il resto di Italia e del mondo dove la bicicletta è un mezzo di trasporto visto sempre con maggior favore dalle amministrazioni. Qui di seguito il comunicato di Fiab che chiede il ripristino del servizio.
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“Dallo scorso anno, quando improvvisamente Trenord decise che non si poteva più salire sui treni regionali con la bici al seguito, per chi aveva l’abitudine di utilizzare il treno con la propria bicicletta, per lavoro, studio o turismo, è cominciato il calvario. Il susseguirsi d’informazioni frammentate, confuse e spesso contraddittorie sia dai canali ufficiali Trenord (sito, app) sia dal personale viaggiante, hanno reso la vita impossibile a chi vorrebbe rispettare delle regole giuste ed equilibrate. Al contempo, l’assenza quasi totale di controlli fa sì che i treni siano ancora ampiamente utilizzati da persone con bici al seguito che viaggiano ignorando (per confusione o volontà) il divieto. Purtroppo, è un costume che ha una certa diffusione nel nostro paese: si emettono norme e divieti, ma solo per scaricarsi dalle responsabilità e non affrontare i problemi cercando delle reali soluzioni. Solo dopo molte insistenze, a 10 mesi dall’ultima volta, la V Commissione Territorio e Infrastrutture della Regione Lombardia, Gruppo di lavoro sulla mobilità dolce, ha invitato Fiab Lombardia e Trenord in un’audizione per cercare delle soluzioni condivise. Trenord ha illustrato un piano di ammodernamento del materiale rotabile, con tempi poco certi e comunque non rapidi. In questo contesto, i dirigenti di Trenord dichiarano che le norme relative alla sicurezza si sono irrigidite e i treni che per decenni i lombardi hanno utilizzato per il treno+bici, molti con spazi polifunzionali per bici, carrozzine, grossi bagagli etc., ora non sono più “omologati” e la bicicletta non ci può più salire! A fronte di quali rischi? Quanti incidenti? Nessun dato, se non l’ammissione a bassa voce che incidenti a viaggiatori dovuti alla presenza di bici sono un generico “molto molto pochi”.... sospettiamo si sia allo zero, a fronte di decine di migliaia di bici trasportate negli ultimi anni! La soluzione concreta, secondo Trenord, è usare sempre il bike sharing o il noleggio nella stazione di arrivo.... come se non si sapesse che queste disponibilità, pur auspicabili ovviamente, sono limitate a pochissime località e il bisogno diffuso di intermodalità è molto più articolato. Inoltre, si finge di non sapere che alcuni servizi come il bike sharing hanno dei costi ingenti specie se in centri di medio- piccole dimensioni a confronto di costi molto più abbordabili per l’adeguamento degli spazi nei treni esistenti per trasporto bici. Oppure, si può prendere un’auto, caricare la bici (ovvio, dovete comprarvi un porta bici), incastrarvi in un’autostrada qualsiasi, parcheggiare, fare il vostro bel giretto come nella ruota del criceto e tornare a riprendere l’auto per incastrarvi nuovamente in autostrada. Una situazione, quella del treno+ bici oggi in Lombardia, che pone la nostra Regione in controtendenza rispetto a gran parte del Paese dove pure qualche segnale positivo si registra, come il recente accesso alla bici su molti treni Intercity (molte Regioni prevedono anche la gratuità del trasporto bici), Fiab Lombardia chiede di invertire nettamente la tendenza: si dia spazio al treno+bici come regola, ovunque non sussistano problemi di sovraffollamento critico, individuando questi ultimi sulla base di indagini mirate e circostanziate. Il treno+bici è un’opzione importante - ovviamente non unica - sulla strada della transizione ecologica e della mobilità sostenibile, parole divenute oggi termini ufficiali dell’azione di Governo.”</i>
IL DOCUMENTO DI FIAB REGIONE CONTRO LO STOP DI TRENORD ALLE BICI SUI TRENI
14/05/2021 - Fiab - Abbiateinbici