VOLTAR PAGINA

19/05/2021 - Gianni Mereghetti

Carissimo direttore, martedì mattina vi era un’aria nuova in città, il "liberi tutti" che la gente percepisce ha dentro una voglia di voltar pagina come se quello che abbiamo vissuto in questo lungo anno sia uguale a zero. Leggo sul Corriere della Sera che questo nuovo inizio che tutti sperano imminente sia senza strappi. Mi chiedo cosa voglia dire senza strappi? Non è chiaro ma io raccolgo la sfida, anche se sento stretto il nuovo inizio come senso civico o come “non esageriamo”. Il nuovo inizio senza strappi è che una nuova situazione sanitaria, e ben venga, non è voltar pagina e cancellare tutto ciò che è stato, ma è andare a fondo di ciò che mi è accaduto e trovare nel presente un legame vivo e creativo con il passato.

Qui sta la questione di oggi, cogliere che il voltar pagina sanitario è andare più a fondo di quello che ci è accaduto e ci accade, che voltar pagina è continuare nel solco di vita tracciato non dalla pandemia, ma dall'esperienza di umanità che tutti abbiamo fatto, chi tanto, chi poco!

Sento così che si può dare una accezione diversa al voltar pagina, e che si possa chiamare come di solito si fa quando si legge, voltar pagina è continuare.

E' la sfida di questi giorni e bisogna decidere se rimuovere tutto oppure se riprendere la positività vissuta e potenziarla: la positività come una interiorità scoperta, come un timbro umano ritrovato, come la domanda incalzante di un senso, come il bisogno di rapporti sempre più veri, come una dimensione di apertura a tutto in cui ci si ritrova quanto mai vivi.

Io una cosa la so, sto con chi non cancella quest'anno pur difficile, ma lo riconosce per quello che è stato, una provocazione a crescere in umanità.

Grazie