Buongiorno direttore, le scrivo perchè vorrei condividere la mia amara esperienza. Come saprà, sono un insegnante. Come altri colleghi, sono stato vaccinato contro il Covid (prima dose) con Astrazeneca, in data 23 marzo. A metà maggio mi è arrivato un sms che mi dava appuntamento a Pieve Emanuele sabato 12 giugno, per la II dose, ovvero 81 giorni dopo la prima dose (il limite massimo è di 12 settimane, ovvero 84 giorni). L'altro ieri come tutti sanno c'è stato il caos, ma in tutto ciò nessuno ha pensato di inviarci un semplice sms per disdire l'appuntamento. Come molti altri, quindi, mi sono presentato a Pieve Emanuele. Risultato: nessuno di noi è stato vaccinato. Ho fatto presente che per me il limite temporale sarà il 15 giugno, e ho chiesto se sia necessario ricominciare tutto l'iter, nel caso si sfori: risposta: "Non si sa". Abbiamo lasciato i nostri dati, nell'attesa di essere richiamati. Ho allora provato a prenotare tramite l'apposito sito di Regione Lombardia (anche se è possibile farlo solo per la prima somministrazione): c'era disponibilità per oggi pomeriggio, presso il nostro quartiere Fiera. Per sicurezza ho chiamato anche il numero verde: l'operatore mi ha solo detto di provare ad andare: avrebbe deciso il medico di turno. Qual è l'amara conclusione? il medico dice che non mi possono vaccinare, perchè la Regione non ha ancora pubblicato nessuna direttiva per tutti coloro che si trovano nella mia situazione. E dopodomani sarò fuori dall'intervallo massimo di attesa, certo non per colpa mia. Mi scuso per la lunghezza, ma la ringrazio anche per la sua attenzione.
VACCINI, RICHIAMI, CAOS
18/06/2021 - lettera firmata