Carissimo direttore, con la presente intendo riferirmi ad un articolo di Eugenio Scalfari apparso su La Repubblica di qualche giorno fa, esattamente domenica 27 giugno. Mi rivolgerò dunque direttamente a lui, sperando di dare un piccolo contributo al dibattito in corso. Egregio dottor Scalfari, lei oggi ci ripropone una pagina di storia che spiega bene l'origine laica del nostro stato, un contributo importante al dibattito che vi è atto nel paese. Mi permetto, e spero di non tradire il suo pensiero, portare il suo contributo nel presente, per cercare di capire cosa significhi oggi laicità dello stato. Infatti la questione sta qui ed è interessante capire la sfida di oggi che sono caduti gli steccati ideologici secondo i quali laico significava anti cristiano. Oggi non è più così, laico significa ciò che è di tutti, che ci appartiene in quanto esseri umani. Così uno stato laico è uno stato che sa dare ad ognuno la possibilità di vivere ed esprimere la sua identità, è uno stato che pone le condizioni di libertà. In questo senso oggi bisogna riconoscere il segno dei tempi, non basta affermare la libertà di tutti, libertà è veramente tale se è reciprocità. La reciprocità rappresenta così la sfida di oggi, che uno stato non sia un contenitore predefinito delle libertà, ma che sia dinamicamente costruito dalle libertà, dalla loro iniziativa in rapporto a quella di ogni altro. Oggi lo stato italiano è laico non perché comprende le libertà, ma perché si fa e rifà in modo libero.
Laicità e umanità, oltre il laicismo anti-cristiano
02/07/2021 - Gianni Mereghetti