Gentile redazione, a seguito di alcuni dei resoconti usciti su varie testate giornalistiche in cui il nostro presidente è stato rappresentato come un istigatore alla violenza, vorremmo avere la possibilità di esprimere la nostra posizione tramite la breve comunicazione che segue. Vi chiederemmo gentilmente la pubblicazione della stessa.
"Al fine di dirimere ogni eventuale strumentalizzazione riguardo la manifestazione antifascista di domenica 5 settembre a Gaggiano, si vuole esprimere la seguente considerazione:
Analizzando l'insieme del discorso pronunciato e non solo evidenziando, come purtroppo accaduto, la battuta inerente Piazzale Loreto era palese l'intento di portare all'attenzione degli intervenuti che, quanto accaduto a Milano, fu la naturale conseguenza storica della strage di “Piazzale Loreto avvenuta il 10 agosto del 1944”, allorquando alcuni soldati fucilarono quindici partigiani antifascisti sul marciapiede.
L’episodio menzionato nel discorso, rievocando il 28 aprile 1945, era strettamente finalizzato ad evidenziare che in tale data avveniva la sconfitta del nazifascismo in Italia e, l'esibizione del cadavere di Mussolini, per quanto macabra, ha segnato la fine politica e militare della dittatura.
Come antifascisti, continueremo la nostra battaglia con le armi della democrazia che ci hanno sempre contraddistinti in maniera totalmente pacifica e non violenta, con la cultura della solidarietà, la diffusione della memoria storica nel rispetto della verità, sempre aperti ed attenti a qualsiasi confronto con tutti coloro che, a prescindere dal posizionamento politico ripudiano il fascismo, e proprio per questo, ancor oggi, troviamo incomprensibile che nel nostro paese possano esserci sacche, fortunatamente minoritarie, di chi propone o sostiene ideali che in passato hanno causato guerra, fame, sofferenze, distruzione e la morte di più di 400.000 Italiani.
Concludendo, ci preme sottolineare che dal presidio è emerso un grande assente: la politica. Non ci riferiamo all’Amministrazione comunale di Gaggiano, ma alla politica nazionale intera, tutta.
Viviamo in un periodo storico di diffuso e grave disagio sociale, in una crisi economica senza fine che contribuisce a far smarrire quei valori che dovrebbero unire il popolo ed essere sempre presenti in ogni territorio.
Questa grande assente, lascia spesso campo libero e terreno fertile a quelle minoranze che si alimentano di odio e con i rigurgiti fascisti.
La politica nazionale dovrebbe invece intervenire per risolvere queste disuguaglianze economico sociali, sostenendo welfare e ridare dignità al salario ed al lavoro per una vera e piena applicazione della Costituzione nata dalla Resistenza."
LE PRECISAZIONI DELL´A.N.P.I.
13/09/2021 - Seziona ANPI Abbiategrasso