Pugnetti chiusi pro Chernobyl

05/10/2021 - Roberto Bellia

Leggo peana elevati in onore dei ragazzi che seguendo Greta e Vanessa sono sfilati contestando il mondo e lo hanno fatto alzando i loro pugnetti chiusi.

Chissà se questo gregge vociante sa che il più grave disastro ecologico nella storia dell’umanità, il disastro di Chernobyl, è causa diretta della politica comunista, della politica che si identificava nel pugno chiuso?

Probabilmente nel lontano 1986 nessuno dei partecipanti al corteo era già in grado di leggere un giornale ma forse prima di disprezzare gli adulti sarebbe bene cercar di essere meno ignoranti.

Spero che oltre a contestare inizino ad approfondire i temi per cui manifestano così magari impareranno che la fusione nucleare potrebbe far raggiungere i loro obiettivi in minor tempo e con minori costi economici e sociali.

Purtroppo per ora recitano slogan di cui non conoscono la storia, slogan tra i quali c’è la demonizzazione della parola “nucleare”.

Mi chiedo se questi contestatori si rendono conto che i loro tanto bistrattati genitori gli permettono di vivere in un mondo che offre loro case riscaldate con acqua calda corrente, frigorifero, televisore, lavatrice, lavastoviglie e cellulari mangiando almeno tre volte al giorno, un mondo ben diverso da quello degli agricoltori che, purtroppo per loro, devono adottare le tecniche agrarie tanto care alla loro amata Vandana Shiva.

Eppure non c’è un solo politico che abbia il coraggio di spiegare loro pubblicamente che per arrivare a prendere decisioni tese a migliorare il mondo bisogna prima aver imparato, bisogna prima conoscere per poter poi migliorare: preferiscono scodinzolare dando un pessimo esempio: rinunciare al senso di responsabilità per opportunismo politico, l’esatto contrario di quello che questi giovani dovranno fare per raggiungere il loro obiettivi. Per il bene di tutti speriamo che lo imparino.