Da moltissimi anni sto seguendo i problemi dell’ospedale Cantù e, in particolare, dal 1970 quando fui nominato consigliere dell’ospedale con i colleghi Giocondi e Chiappa, presidente era Antonio Aziani. Abbiamo lavorato in gruppo per completare il secondo lato del nuovo ospedale e per riorganizzare i vari reparti, arrivando a un ospedale nel pieno della sua efficienza. Il successivo presidente Axzimonti, funzionario regionale, ha continuato nell’opera di perfezionamento. Ottima situazione continuata fino a inizio Anni ’90, con la chiusura di Ostetricia e Maternità, trasferiti a Magenta. E negli anni successivi si è continuato a diminuire le attività dell’ospedale. La speranza tornò quando il presidente Formigoni, sollecitato da Albetti, finanziò il nuovo ospedale con oltre 30 milioni di euro e un PS con attrezzature all’avanguardia, purtroppo poi limitato dalla chiusura notturna. Invece dell’atteso rilancio, reparti chiusi o ridotti e primariati affidati a Magenta dove sono stati trasferiti esami e attrezzature. Durante il periodo pandemico i vari reparti hanno ridotto ulteriormente in modo evidente l’attività e attualmente l’ospedale non si può ritenere tale, ma sempre più un poliambulatorio. In diverse occasioni ho scritto ai responsabili regionali e alla stampa, lamentando questa situazione. Ma a darsi da fare è stato solo il Comitato Popolare interregionale, in particolare grazie al grande impegno di Enrica Galeazzi. Nel mese di luglio alla televisione ho visto l’amico Carluccio Sangalli, massimo dirigente di ConfCommercio. Ho telefonato alla sua segretaria e il giorno successivo mi ha risposto, con notevole soddisfazione di entrambi. Durante la nostra conversazione, gli ho chiesto di aiutarmi, intervenendo in Regione per l’ospedale di Abbiategrasso. Ho poi saputo che ha incaricato la dottoressa Giovanna, Segretario Generale ConfCommercio Imprese per l’Italia-Lombardia, che ringrazio molto, di seguire il problema ospedale. Grazie al suo interessamento c’è stato nel mese di luglio un incontro con il Direttore Generale dottor Pavesi, il quale ha recepito e condivide la richiesta che il Cantù rimanga un ospedale vero e proprio e ha previsto un nuovo incontro con aggiornamento a settembre. Nei primi giorni di ottobre è stato ricontattato per avere conferma di quanto annunciato e conoscere il cronoprogramma del ripotenziamento... Intanto la stampa riporta le prime notizie sulla riorganizzazione della sanità lombarda in cui non compare l’ospedale di Abbiategrasso. Speriamo che Abbiategrasso non sia nel dimenticatoio, o che non diventi solo sede di una Casa di comunità, se così fosse ci sarebbe assoluto bisogno di una mobilitazione generale e una presa di posizione forte dell’amministrazione di Abbiategrasso, finora decisamente poco incisiva. Voglio continuare ad essere fiducioso, ma sono pronto a intervenire di nuovo a difesa di un ospedale con tutti i servizi utili alla tutela della salute, il bene primario per eccellenza
OSPEDALE DA RILANCIARE, SERVIRÀ LA RIFORMA?
29/10/2021 - Federico Taglietti