ONORE A TUTU, DIFENSORE... DELLA PALESTINA

06/01/2022 - Carlo Amodeo

Nei primi giorni di gennaio 2022 si è svolto il funerale del vescovo sudafricano Desmond Tutu. E´ stato un grande personaggio per la lotta contro il malefico apartheid che per diversi decenni ha condannato la maggioranza del popolo africano ad una condizione di schiavitù, senza diritti civili e legali. Lo ha ampiamente dimostrato la vita dell´altro grande eroe sudafricano, poi Presidente, Nelson Mandela. Ricordiamoci anche che il "civile" Occidente per anni finse di non vedere questo stato di cose anche se le Nazioni Unite avevano decretato la condanna a chi non rispettava i diritti umani. Si preferiva guardare quel Paese come grande produttore di oro e diamanti che venivano estratti dallo sfruttato popolo africano. Onore a Desmond Tutu, questo grande uomo giustamente ricordato da quasi tutti i media italiani. Questo grande uomo, per il suo ruolo, ha avuto l´onore di ricevere il premio Nobel per la Pace. Peccato che stessi organi di informazione si sono dimenticati di ricordare quanto disse della situazione in Palestina. Per giustamente ricordare e onorare Desmond Tutu, pratico di cosa significa apartheid, credo valga la pena di ricordare il suo pensiero su quanto ha potuto vedere in occasione di una sua visita. «L´apartheid è stato orribile in Sudafrica ed è orribile quando Israele pratica la propria forma di apartheid contro i palestinesi con posti di blocco e un sistema di politiche oppressive. Siamo contrari alle uccisioni indiscriminate a Gaza. Siamo contrari all´umiliazione inflitta ai palestinesi ai posti di blocco. Siamo contrari alla violenza perpetrata da tutte parti. Ma non siamo contrari agli ebrei. Coloro che continuano a fare affari con Israele, che contribuiscono a un senso di "normalità" nella società israeliana, stanno rendendo un disservizio al popolo di Israele e Palestina. Stanno contribuendo alla perpetuazione di uno status quo profondamente ingiusto. Oltre alla recente devastazione di Gaza, gli esseri umani perbene ovunque compresi - molti in Israele - sono profondamente turbati dalle quotidiane violazioni della dignità umana e della libertà di movimento a cui sono sottoposti i palestinesi ai posti di blocco. E le politiche israeliane di occupazione illegale e la costruzione di insediamenti di zone di cuscinetto sui territori occupati aggravano la difficoltà di raggiungere in futuro un accordo che sia accettabile per tutti». Io visitai la Palestina nel 1993 con una delegazione di "Salaam ragazzi dell´Olivo" e la situazione nella parte occupata era come è stata descritta da Desmond Tutu. Prima di entrare in una città nel territorio palestinese occupato dal 1967, vi era un posto di blocco: due corsie, una per gli israeliani e una per i palestinesi soggetti a perquisizione corporali ecc. ecc. Oggi è ancora così anche a Betlemme. Anzi vi sono alcune aggravanti di "un lungo muro" che divide e la costruzione di numerosi villaggi solo per israeliani in zone ben servite di acqua che praticamente mettono fine al principio sancito dall´Onu nel lontano 1948 di "due popoli e due stati". Non pensiate che quanto da me scritto sia dovuto a "antisemitismo" oppure "odio razziale". Da comunista militante non sono né l´uno né l´altro, perché condivido quanto detto da Desmond Tutu e sappiate che se pensate che il suo pensiero sia antisemitismo state offendendo il Nobel per la Pace che avete ricordato ma che ci disse che i "diversi governi" israeliani con le loro politiche avevano sbagliato tutto.