Carissimo direttore, sette anni fa l´amico Sandro Rondena è tornato alla casa del Padre, ma la sua presenza è quanto mai viva e vicina. Ciò che mi aiuta a riconoscerla è entrare in chiesa a San Gaetano, lì ogni volta che ci vado vi sono due opere d´arte, due capolavori che lui ha lasciato, che mi aprono la memoria verso di lui.
La prima è la striscia colorata posta nel centro della chiesa e che con la sua luminosità indica l´altare. In questa bellissima espressione della sua sensibilità artistica vi è una caratteristica della sua personalità, che lui camminava seguendo una traccia che un Altro aveva disegnato. Stando vicino a Sandro lui era certo di essere su una strada che portava ad un destino buono, lui aveva nel cuore una fiducia totale nel Mistero buono e lui lo seguiva in qualunque modo gli si presentasse. Sandro non aveva nulla di ripetitivo né di meccanico, lui era libero e sapeva assecondare la genialità di Dio seguendo le sue invenzioni.
L´altra cosa che mi colpisce di San Gaetano è il firmamento azzurro che Sandro ha lasciato impresso con tante stelle dorate. Guardarlo è far memoria di un uomo che mi ha educato pazientemente a non soffocare dentro i miei luoghi ristretti, ma ad aprire gli orizzonti.
Lui era così, era teso ad orizzonti infiniti e questo passava dentro incontri umani concreti. Lui trovava sempre uno spiraglio che aprisse all´infinito, e lo trovava perché partiva dalla certezza che Dio questo spiraglio lo metteva, a noi trovarlo e non inventarlo. Per questo Sandro è un maestro di realtà, lui sapeva che Dio parla con la realtà.
Per questo mi piace andare in san Gaetano, perché so di trovarlo, lì è casa sua.
RICORDO DI SANDRO RONDENA, UOMO LIBERO AFFACCIATO AL MISTERO
25/01/2022 - Gianni Mereghetti