CITTADINANZA ONORARIA A BENITO MUSSOLINI: E A ROBECCO SUL NAVIGLIO?

31/01/2022 - Robecco Futura

Tra il 1923 e il 1924 molte città italiane concessero la cittadinanza onoraria al Duce. Un secolo dopo, e la notizia è stata ampiamente diffusa da stampa e televisioni oltre che discussa in molti dei consigli degli stessi comuni interessati, troppe amministrazioni non gliel´hanno ancora revocata nonostante la Costituzione italiana faccia dell´antifascismo uno dei suoi valori fondanti.
Da un punto di vista storico il periodo che va dal1923 al1924 non è un semplice biennio qualunque. Sono gli anni dell´arresto di Piero Gobetti, delle bastonature e dell´olio di ricino, degli assalti squadristi ai giornali dell´opposizione, dell´assassinio di Giovanni Minzoni, dell´aggressione a Giovanni Amendola. Sono gli anni delle elezioni che, complice la legge Acerbo, assicurano ai fascisti la maggioranza del Parlamento, della censura sui giornali.
Sono, ancora, gli anni segnati dall´omicidio del deputato socialista Giacomo Matteotti, reo di aver accusato in Parlamento i fascisti di aver compiuto intimidazioni e violenze di ogni tipo pur di vincere le elezioni. Quel biennio nero avrà il suo esito finale il 3 gennaio 1925 con il famoso e cupo discorso di Mussolini alla Camera: “Se il fascismo è stato un´associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere!”.
Questo riconoscimento venne conferito al Duce d´Italia relativamente alla sua posizione e all´enfasi collettiva che vigeva in quel momento storico, nonostante la sua gravità, per la sua “seducente” figura. Niente di nuovo, naturalmente. Ciò è avvenuto e avviene, purtroppo, tuttora in molti regimi o democrazie pseudo tali, come Russia, Cina, Turchia, Corea del Nord, Cuba o altre nazioni, dove il culto della personalità porta ad immortalare il leader del momento e innalzarlo al pari di un Dio.
Ma i valori e i diritti che stanno alla base delle grandi democrazie occidentali, compresa quella italiana nata proprio dall´antifascismo, pur con molti difetti, ripudia questo mondo, e seppur con grande fatica cerca giorno per giorno di costruirne uno migliore, ben sapendo che la democrazia è effimera e la si può perdere da un momento all´altro.
Per questo, come gruppo politico Robecco Futura, abbiamo chiesto in una interrogazione con risposta scritta all´amministrazione, una verifica degli archivi comunali su questa eventuale onorificenza e in caso di affermativo riscontro che intenzioni ha l´amministrazione dopo il conferimento della cittadinanza onoraria alla Senatrice a vita Liliana Segre, conferita all´unanimità dal nostro Consiglio Comunale, e da lei stessa accettata, accomunati nel dolore e nella testimonianza delle tragiche giornate del 21 luglio 1944 e 26 aprile 1945, da cui a Robecco è stata conferita la Medaglia d´Argento al valor civile di cui andiamo fieri.
Rimarchiamo che la nostra proposta non è un processo storico a chi eventualmente ne abbia dato seguito a suo tempo, qualora si riscontrasse questa probabilità sussista, ma per rendere giustizia ai cittadini robecchesi e ai parenti delle vittime delle stragi nazifasciste, ma soprattutto perché ciò, risulterebbe assolutamente in contrasto con il conferimento della cittadinanza alla Senatrice Segre.