Carissimo direttore, mi ha molto colpito l'intervento-testimonianza che ha fatto il dottor Antonio Guaita sabato 12 marzo al Convegno del Movimento della Terza Età, che si è svolto al Mater Misericordiae di Abbiategrasso.
Ciò che mi ha colpito è vedere la semplicità di un uomo di tanta intelligenza, di tanta dedizione al bene dell'essere umano e che ha fatto così tanto per trovare la strada della guarigione di una malattia tanto grave: che un uomo che ha creato in Abbiategrasso un luogo di altissimo livello di ricerca abbia l'umiltà di mettersi a nudo di fronte ad altri, questo è l'indice della sua grandezza, sabato 12 marzo abbiamo camminato con lui dentro la sua vita mentre lui, Antonio Guaita, ricordava i passi decisivi che lo hanno portato a stare di fronte al malato come essere umano, come domanda che chiede di essere capita e di avere una risposta di guarigione, una "protesi" per poter vivere.
Quello con il dottor Guaita è stato un incontro entusiasmante che mi ha fatto riscoprire Spinoza, da lui citato come punto di riferimento della sua vita da medico: la frase di Spinoza che dice che di fronte al dolore non bisogna nè piangere nè ridere, ma capire è stata la traccia del suo impegno indefesso con i malati di Alzheimer. Ed è stato un contraccolpo quando Guaita alla fine del suo intervento ha detto che tutta una vita gli ha fatto comprendere che quella frase bisogna correggerla, perchè di fronte al dolore bisogna piangere con chi soffre per capire.
Un contraccolpo, perchè questa sintesi della sua vita è la testimonianza della via per comprendere la sofferenza, quella della sua condivisione. Così io ho ancor capito di più chi ho avuto davanti sabato 12 marzo, non il relatore su un tema importante, ma un uomo che ama la vita e ricerca con passione il suo senso. E lo ringrazio di cuore per la sua testimonianza di umanità!
antonio guaita: per capire il dolore si piange con chi soffre
14/03/2022 - Gianni Mereghetti