28marzo 2020, Domingo ci ha lasciato per tornare alla casa del Padre, era a Morimondo e se ne è andato senza disturbare, sapendo che tutti noi avevamo a che fare con il primo e violento attacco del Covid 19. Alla vigilia del secondo anniversario della sua scomparsa, un amico gli rivolge una lettera pubblica, carica di affetto e di riconoscenza. Caro Domingo, ci manchi tanto, la tua forza di vita è ciò di cui abbiamo avuto bisogno durante la pandemia e oggi di fronte a questa assurda guerra, mi vengono le lacrime agli occhi a fare memoria di te, di quel tuo corpo ferito eppure così vivo perché mosso da una energia incontenibile. Sì, Dome, mi manchi, quante cose in questi magnifici anni, quanta gioia di vivere portata dovunque, sì sento la tua mancanza, nello stesso tempo però sento la tua presenza, tu molto vicino a me, tu qui a portare prima il peso del virus e oggi quello della guerra. Questo è il miracolo di oggi, che il mio non è un ricordo nostalgico, quello che si attribuisce ad uno che non c’è più e allora si cerca di trattenere i suoi valori, no! nulla di questo, tu ci sei oggi qui accanto a me e mi precedi a tracciarmi la strada, quella che io ho smarrito perdendomi dietro le mie paure e le mie analisi astratte. Tu sei presenti oggi e con la tua carrozzina vai veloce verso la meta ravvivandola in me, perché tu con la tua presenza mi testimoni oggi quello che mi hai testimoniato sempre, che la vita val la pena viverla, qualsiasi siano le condizioni in cui ci si trovi. Oggi il tuo sorriso irrompe in questo mio mondo ingrigito e che mi preoccupa: prima il covid, poi la guerra, prima la pensione con uno stacco tremendo, ora il lento decadere delle mie energie, prima la lontananza dagli amici e la solitudine del lockdown, ora le mascherine simbolo di una società in cui ci si nasconde, in questo orizzonte che si restringe tu entri oggi con il tuo sorriso e la tua voglia di vivere e mi rilanci ad affrontare la situazione attuale. Tu mi sei stato testimone della certezza che dentro ogni situazione vi è una positività, e oggi che io ho bisogno di questa certezza tu arrivi con i tuoi occhi vivi e penetranti a buttarmi dentro tutto ciò che vi è, sostenuto dalla tua positività che torna a fare capolino nella mia povera esistenza. Domingo, ti sono grato perché non mi hai abbandonato, tu ora voli nell’alto dei cieli, ma nello stesso tempo continui a farti presente a noi tuoi amici che oggi scopriamo ancor di più quanto siano importanti quella misteriosa forza di vita con cui ci hai contagiato, quella simpatia con cui guardavi tutti, quella capacità di meraviglia con la quale scoprivi ogni tratto di novità, quell’amore alla vita che tu testimoniavi. Grazie amico, sempre più amico!
IN RICORDO DI DOMINGO A DUE ANNI DALL’ULTIMO SALUTO
25/03/2022 - Gianni Mereghetti