Carissimo Ivan, difficile per noi intenderci, la distanza linguistica è un abisso e mi risulta impossibile saltarlo, io che con le lingue ho sempre avuto problemi, però tento di parlarti, chissà che in modo misterioso la mia lettera ti raggiunga e fermi la tua mano che sta sparando all'impazzata presa dalla furia della guerra. Io mi rivolgo al tuo cuore perchè possa suggerirti di attendere un attimo prima di sparare e ti chiederti perchè tu lo stia facendo. Questo ti chiedo, semplicemente di non obbedire perchè sei un militare e lo devi fare, ma di sospendere per qualche secondo il meccanismo del dovere e ti chiederti: "ma questa guerra perchè? ma questa violenza perchè?" E' la domanda che viene dal cuore, perchè sparare e uccidere non può essere un atto dovuto, sparare e uccidere è una scelta e come tale prima di farlo un uomo, che sia un uomo, si chiede se vi siano ragioni così stringenti per farlo. Io ti chiedo di domandartelo e se come penso queste ragioni non siano dirimenti ti chiedo di ascoltare il tuo cuore che ti dice di non premere il grilletto, di buttare via le armi, di chiudere per sempre questa guerra assurda. Io spero che tu non ascolti gli ordini dei tuoi superiori, ma che tu ascolti il cuore!
LETTERA APERTA AL SOLDATO RUSSO CHE STA ASSEDIANDO KIEV
25/03/2022 - Gianni Mereghetti