Carissimo direttore, sono grato a Julian Carron per l’articolo dal titolo “L’ingiustizia ha provocato la resistenza degli ucraini”. Leggerlo mi ha commosso perché mi ha aperto gli occhi, annebbiati dalla confusione che fanno oggi sia i media sia i social che si fanno carico di un’analisi vuota. Il suo articolo invece mi ha fatto andare al cuore della questione usando un metodo semplice quello della ragione che si arrende all’evidenza e, come scrive lui, è l’evidenza della resistenza inaspettata degli ucraini che testimonia l’irriducibilità dell’io. Questo è quanto mai vero, come che è il desiderio a muovere questa resistenza. Io sono spontaneamente con gli ucraini, ma Carron mi fa essere con il desiderio che è la vera forza antitetica al potere. Anche oggi Carron mi è maestro, e non di un’idea in cui incasellare questa assurda guerra, ma di un uso corretto della ragione che lui testimonia stando al metodo che ha insegnato a tutti don Giussani, quello di lasciarsi provocare dalla realtà. Ciò che Carron ha scritto mi ha fatto capire anche perché sia così importante la preghiera per la pace, anche qui perché come diceva don Giussani la preghiera è l’avamposto della battaglia. Oggi questo giudizio mi fa comprendere che ciò che sta succedendo è la mossa del cuore, il popolo ucraino l’ha ritrovata per l’ingiustizia che ha subito e ci sfida a ritrovarla anche qui, in Occidente.
ucraina: lasciamoci provocare dalla realtà
30/03/2022 - Gianni Mereghetti