A Ramstein il segretario alla Difesa USA Lloyd Austin ha esposto l’obiettivo del loro intervento in supporto alla resistenza ucraina: «vogliamo una Russia ancor più indebolita militarmente per impedirle di compiere nuove aggressioni». Che vogliano indebolire la Russia solo per evitare nuove aggressioni lo fa dire Biden, che vogliano indebolire la Russia come strategia politica sembra ormai evidente. Perciò mi chiedo, a fronte di questo nuovo target, che interesse abbia Biden a pervenire nel più breve tempo possibile ad un accordo di pace che faccia fermare lo sterminio di centinaia di civili e mi chiedo anche se voler mettere alle corde un dittatore per mire politiche statunitensi non faccia correre il rischio al resto del mondo di essere coinvolto in una guerra mondiale col possibile ricorso agli armamenti atomici.
Putin è in difficoltà e se Zelensky e Biden volessero potrebbero ottenere un accordo che anche se inclusivo di sacrifici territoriali potrebbe essere accettato (non dimentichiamo che alcuni dei territori che Putin vuole annettere alla Russia sono secessionisti e che gli accordi che prevedevano la loro autonomia sono stati violati dall’Ucraina, mentre per la Crimea un referendum che ha espresso il diritto alla propria autodeterminazione è stato cancellato per rispetto delle regole che determinano i confini a colpi di cannone).
Perciò oggi, purtroppo, devo dire che non so se ho più paura di Putin o di Biden, se sarà l’irrigidimento dell’uno o dell’altro a portarci verso una sempre meno improbabile catastrofe.
Coloro che hanno in mano il potere terranno conto in modo dirimente che un conflitto spingerebbe verso la morte decine di migliaia di giovani in grado di imbracciare un fucile? Chi li ha eletti è d’accordo di vedere i propri figli riempire i cimiteri di guerra? Vincere “subito” è la “giusta causa” per cui combattere da anteporre ad un lento cambiamento verso la libertà, anche se faticoso da raggiungere?
Ho paura per i giovani in età di leva
29/04/2022 - Roberto Bellia