gli schiavi del nuovo millennio e la cecità dell'occidente

24/05/2022 - Roberto Bellia

Caro direttore, ci sono realtà che quando vengono alla luce ci lasciano sgomenti, ci fanno chiedere “in che mondo viviamo?”. Una di queste è la riduzione in schiavitù che molti, ipocriti, sostengono debellata. Oggi ci sono decine, anzi centinaia di milioni di schiavi dei quali nessun Paese ‘civile’ si occupa e che non turbano le menti dei politici occidentali quando devono stabilire rapporti commerciali con le nazioni che tollerano questo abominio. Ma ‘Una di queste’ diventa ‘la principale’ quando si ha il coraggio di prendere atto che la schiavitù, oggi, nel mondo tiranneggia 160.000.000, centosessanta milioni di bambini dei quali ben 89.000.000, ottantanove milioni sono tra i cinque e gli undici anni: ottantanove milioni di bambini che usciti dall’asilo o strappati ai banchi delle elementari lavorano come schiavi nei campi e nelle miniere per produrre i materiali che fanno arricchire i loro aguzzini che commerciano con le nostre industrie: industrie che hanno come priorità la green economy, anche se sostenuta dalle fragili spalle di bambini e bambine schiave.
I grandi temi che i leader politici devono affrontare e risolvere sono quelli che permetteranno di mantenere l’equilibrio di pace che permetta di proseguire con la normalità di un mondo che tiene in schiavitù 89 milioni di bambine e bambini di 8, 9 e 10 anni perché business is business?
Caro direttore, non le chiedo un commento, non le chiedo neppure di pubblicare questa mia lettera (cosa per me gratificante), le chiedo solo, se vuole, di rispondermi privatamente “Roberto, ma lei chi crede di essere? Prima di criticare sappia che io dedico cinque minuti alla settimana a questo problema, un articolo al mese ed un’inchiesta all’anno per combattere questo orrore, anzi, sappia che dedico alla divulgazione di questo problema ben un centesimo del tempo che dedico agli ucraini”. Scusate il tono polemico ma mi chiedo come chi ha il potere anche solo di graffiare la roccia di questo Himalaya di violenza, se non lo fa, possa guardarsi allo specchio senza provare alcun senso di colpa. Sento Papi e Presidenti scusarsi per errori commessi da altri secoli addietro eppure sembra che non sentano il dovere di scusarsi con quei 160 milioni di minori ridotti in schiavitù oggi, non secoli addietro: OGGI. Eppure un sogno mi è rimasto: che nelle scuole venga insegnato ai nostri ragazzi la realtà della schiavitù contemporanea: in attesa di un Mandela, di un Luther King o di uno Schweizer. Scusi il disturbo, grazie comunque.