DEMO (Demonstration Fusion Power Reactor)

18/07/2022 - Roberto Bellia

Purtroppo non ha occupato i titoli di testa dei quotidiani e dei tiggi la notizia che l’Europa ha dato il via alla progettazione di DEMO (Demonstration Fusion Power Reactor), la prima centrale elettrica che utilizza il sistema di fusione nucleare, progetto che alla fine produrrà l’energia necessaria al consumo medio annuale di un milione e mezzo di famiglie.
Quello che è basilare è che l’energia così prodotta è sicura, sostenibile e praticamente inesauribile ma non solo: non ci sarà alcun impatto ambientale come oggi avviene con le pale eoliche, non ci sarà nessuna oscillazione di produzione energetica come oggi avviene con le cellule fotovoltaiche, non ci sarà utilizzo di campi agricoli sottratti all’alimentazione per produrre materia prima da utilizzare per l’energia, e soprattutto non ci sarà bisogno delle famigerate ‘terre rare’ perché il suo combustibile sarà una miscela di deuterio e trizio (isotopi dell’idrogeno) poi, ovviamente, ci saranno zero scorie nucleari.
Eliminare la dipendenza dalle ‘terre rare’ significa non dipendere più dalla Cina per la realizzazione della green economy, non essere mai più suscettibili (come lo siamo oggi dalla Russia) di ricatti geopolitici da parte di una dittatura come quella cinese. Inoltre non saranno più sfruttati come schiavi migliaia e migliaia di bambini attualmente sfruttati per l’estrazione di questi minerali perché la loro corporatura minuta li rende più adatti alla loro introduzione in cunicoli angusti: e per me solo questo pretenderebbe il massimo sforzo nella ricerca: o no?
Purtroppo l’evoluzione pratica di questo sistema di produzione energetica procede lentamente a fronte di enormi difficoltà scientifiche e io non posso non domandarmi per quale motivo la massa più importante dei sostegni finanziari non venga dirottata per raggiungere il prima possibile la produzione dell’unica energia sostenibile sotto tutti i punti vista.

p.s. scusate la verve polemica ma se all’ONU invece di far parlare Greta Thunberg facessero parlare chi dirige questi progetti l’umanità farebbe un balzo in avanti (ma forse l’ecobusiness farebbe un balzo indietro?)