Dopo 170 giorni di navigazione in orbita nello spazio, la nostra astronauta Samantha Cristoforetti, il 14 ottobre scorso è ammarata nell'Oceano Atlantico. L’11 ottobre la comandante della stazione orbitale aveva consegnato il testimone al subentrante comandante russo Sergey Prokopyev. Gli atteggiamenti e i comportamenti "politically correct", nonostante la parola "politically", non hanno mai niente a che fare con la politica, con la realtà e con la lungimiranza. Il fatto che la stampa, la radio, la tv abbiano trasmesso pochi minuscoli cenni sul rientro della nostra astronauta Samantha Cristoforetti è il classico "politically correct". Nella fattispecie, il silenzio su un avvenimento scientificamente e socialmente importantissimo è dovuto al fatto che la nostra astronauta ha consegnato il testimone al subentrante Prokovyev in una atmosfera di evidente simpatia. Usa, Nato, Ue, seguiti pedissequamente da stampa, radio, tv non hanno né saputo né voluto cogliere l'occasione, con quell'atto tra Cristoforetti e Prokopyev, per porre l'accento sull'opportunità di proporre un percorso di pace tra Russia e Ucraina. L'arroganza e la sicumera, esibite da chi crede di essere totalmente dalla parte del giusto, non aiutano l'umanità a fermare le guerre e le aggressioni dei dittatori. Riflettano Usa, Nato, Ue prima che sia troppo tardi, prima che ragazzi ventenni degli Usa, della Nato, della Ue facciano la fine dei ragazzi ventenni ucraini e russi.
SAMANTHA È TORNATA SULLA TERRA
04/11/2022 - giultra80