A cosa sto pensando ? A tutto cioè a niente. Un saluto a tutti, sia a quelli che mi vogliono bene, sia a quelli che mi vogliono male, sia a coloro che mi manifestano rispetto ed affetto, sia a tutti quelli che ti lasciano intendere di esserti amici ma non si comportano come tali nonostante le loro dichiarazioni ed i loro atteggiamenti. Scommetto che se, per caso, li dovessi incontrare, mi spiaccicherebbero in faccia un 'ciao' magari accompagnato da un sorrisetto mentre se ne vanno indifferenti.
Una volta un mio amico si lamentava con me manifestando un gran rammarico. Aveva stretto amicizia, chiamiamola così, con ragazze e ragazzi incontrati al mare. Una volta a casa, portato dall'affetto che nutriva per loro, di tanto in tan-to inviava e-mail per avere notizie, e per tenerli informati parlando loro di se stesso. «Ebbene - mi confidò un giorno con un tono di disprezzo - tu non ci crederai ma, fino a questo momento, in cui ti sto parlando, nessuno di coloro, nemmeno per educazione e correttezza, mi ha mai risposto!».
Comunque. L'altro giorno, mentre passeggiavo qui, ad Abbiategrasso, lungo il Corso XX Settembre, mi sono incrocia-to con un giovanotto, capelli scuri, corti e corvini, dall'aria mesta, piuttosto mingherlino, leggermente curvo, che passeggiava, le mani in tasca, muovendosi con leggero dondolio della testa. Indossava una maglietta scura interamente occupata da una scritta in bianco. Fin quando è stato lontano non si poteva leggere, ma quando si è avvicinato mi ha preso, improvviso, uno scoppio che andava ripetendosi in continue risate col rischio, comportandomi così, di re-care offesa a chi la indossava.
Ma non ce la facevo a trattenermi C'era scritto: "Buongiorno un cazzo" . Quando mi affiancò, emise un lieve sorriso sulle labbra, con sguardo ironico e sornione. Bene, penso che questo saluto sia un eufemismo rispetto a certi momenti, giornate se non addirittura settimane -periodi maledetti - che ti porterebbero a ben altre esclamazioni.
E, tuttavia, a pensarci bene, quella scritta, tra il cinico e l'ironico, non è altro che l'espressione maldestra di una concezione fondante ed equivale ad un intero libro di filosofia, anche se in maniera rozza, sfiorando la maleducazione. Adottandola, si eviterebbero inutili stupidaggini che ti passano per la testa e la meraviglia suscitata da quella vergognosa maleducazione che si vede serpeggiare tra la gente, e per lo più tra i giovani e le giovani. Ebbene, quelle "belle" parole bianche che spiccavano in campo nero, io le rivolgo molto volentieri (ma molto!) a tutti coloro dei quali ho parlato sopra, perfino alle amicizie, a dir poco indifferenti, se non, addirittura, menefreghista del mio amico.
Anche se non so nemmeno chi fossero, per me, rappresentano il tipo d'uomo con cui si ha a che fare di questi tempi, sempre più spesso. Un saluto a tutti, sia a quelli che mi vogliono bene, sia a quelli che mi vogliono male.
Filosofie di vita: il "buongiorno" si vede dalla T-shirt
28/10/2020 - Giuseppe Leoni