“CONTANTE SÌ O NO”

11/11/2022 - Giuseppe Rischio

Egregio direttore, la scelta di come si vuol pagare deve essere libera e non imposta. Oggi, in Italia, si presume che circolare con alcune migliaia di euro in tasca voglia dire evadere il fisco. A nessuno passa per la mente che quel denaro è frutto di lavoro ed investimenti, pertanto una persona può utilizzarlo per scopi leciti. L’onere della prova non è del cittadino ma di chi mette in dubbio la sua onestà. Banalmente, quei soldi (vado in prima persona) sono miei, non dello Stato o delle banche, perciò ne faccio quello che mi garba: li metto sotto il materasso; li porto con me; tappezzo il garage…sono fatti miei! E se desidero prelevarli dalla banca e nella quantità che voglio non devo dare alcuna spiegazione al cassiere. Se il contante è “sterco del demonio”, bisognerebbe proibire alla Bce di stamparlo… Pensare di bloccare evasione e riciclaggio limitando l’uso del contante fa parte del “pensiero unico” dei diversamente intelligenti i quali, pensano che trafficanti di droga riciclino i soldi a botte di 100 euro spendendo il contante dal salumiere o al ristorante. Attenzione anche alle carte di credito, ci siamo dimenticati che il compagno Justin Trudeau (Canada) ha bloccato i conti dei camionisti che scioperavano? Non illudiamoci col dire a noi non succederà, passo dopo passo è lì che ci vogliono portare, ed è meglio fare subito resistenza, altrimenti poi sarà troppo tardi. Ringrazio per l’ospitalità