Carissimo direttore, Abbiategrasso si è riempita di luminarie, le vetrine cercano il modo più significativo di attrarre e già si è tutti tesi al Natale, una tensione che porta dentro un desiderio positivo, quello di un giorno di amicizia e felicità. Non sempre questo è egoistico, anzi vi sono tanti segni di solidarietà, gesti di abbraccio a chi è povero e sofferente. Il Natale fa pensare agli altri, li fa guardare a fondo, è una festa che si vuole sia festa per tutti. Così ci si sta preparando al Natale e Gesù che nasce è per chi ci crede il compimento della dimensione religiosa. Questo è Gesù, c'è ancora, sta in chiesa, bisogna chi vuole andare a trovarlo là. Questo è ciò che sento stridere in questo avvicinarsi al Natale, che Gesù c'è, ma sta in una dimensione parallela. Io non voglio risolvere questa contraddizione che sento molto bruciante, voglio in questo tempo cercare Gesù nelle vetrine, nei doni che ci prepariamo a scambiarci, nel pranzo che stiamo organizzando, nell'iniziativa che stiamo pensando per aiutare delle famiglie bisognose. Oggi sento decisivo partire da ciò che facciamo di bene e dallo sguardo di felicità che incontro, da qui voglio partire perché è lì che abita Gesù e come diceva Etty Hillesum bisogna disseppellirlo così che quella felicità e quella bontà che cerchiamo la possiamo vivere pienamente.
UN DESIDERIO DI FELICITÀ
16/12/2022 - G.M.