Carissimo direttore, il 2022 lascia una scia all'apparenza nera, il covid ha segnato ancora la nostra civiltà anche se attenuandosi e normalizzandosi, ma la guerra è esplosa in Ucraina portando alla luce le tante guerre che insanguinano il mondo. Una situazione drammatica, il male ha imperversato, quello presente in natura, quello provocato dagli uomini. Però dentro questa scia nera sono rimasti i colori vivaci della vita, non è stato il male a determinare l'essere umano, ma il suo cuore che porta dentro la certezza di una positività che passa dentro tutte le circostanze della storia, anche quelle più drammatiche come abbiamo vissuto in quest'anno. Sono due i tratti di positività che hanno attraversato quest'anno, il primo è la ripresa di un forte desiderio di felicità, dentro tanta fragilità la ricerca di ciò che rimane e realizza l'essere umano, il secondo è il ritorno dei rapporti tra persone, sempre più presenza e meno virtualità. Così si guarda al 2023 con grande speranza, speranza di una vita felice, speranza di pace e speranza di luoghi di umanità. Ciò che può aprire nuove prospettive nel nuovo anno è già accaduto nel 2022, il cuore dell'uomo e il suo travolgente impeto di vita è la certezza di un cammino affascinante. Guarderemo alla guerra, pregando e lottando perché finisca. Guarderemo alla nostra fragilità come la condizione da cui alzare lo sguardo verso qualcosa di grande e di bello che ci faccia felici. Questo è finire un anno e iniziarne uno nuovo, continuare un cammino in cui tutto porta ad un destino buono.
AVANTI VERSO UN DESTINO BUONO
30/12/2022 - Gianni Mereghetti