Egregio direttore, forse è capitato a molti di ricevere per posta, qualche settimana fa, una busta che non era una bolletta e neppure pubblicità, ma un volantino di CAP, il gestore pubblico della nostra acqua potabile. Devo dire che per me è stata una lieta sorpresa: so da tempo che questa società gestisce molto bene questa preziosa risorsa e che gli utili di bilancio vengono reinvestiti, almeno in parte, nel rinnovo degli impianti. Inoltre le perdite lungo le tubature sono assai basse rispetto alla media nazionale, e pure il costo dell’acqua per noi è fra i più bassi d’Italia. Il volantino mette anche in evidenza che l’acqua di CAP è ben controllata, l’etichetta riporta infatti parametri che dimostrano come essa sia paragonabile, e spesso superiore, all’acqua in bottiglia (che fra l’altro viene controllata più raramente). Sul volantino è riportata come esempio l’etichetta dell’acqua di Assago, non è esattamente la nostra. Ma poco male: sul sito di CAP (www.gruppocap.it, sezione ‘Cosa facciamo’) è possibile trovare facilmente l’etichetta dell’acqua che arriva proprio al nostro rubinetto. Tutto bene dunque? Quasi, occorre fare attenzione ad alcuni problemi. Sull’etichetta di casa mia sono riportati i ‘microinquinanti’ con valore 0,27, al di sotto del limite di legge 0,50, ma non trascurabile. Che cosa sono? Lo spiega la stessa etichetta: ‘Tra i microinquinanti più diffusi: erbicidi, fitofarmaci, prodotti farmaceutici per uso umano o veterinario, prodotti per la cura della persona, cosmetici, detergenti’. A questo punto una richiesta che farei a CAP, se potessi, sarebbe quella di affinare la misura disaggregandola nei suoi componenti base. In questo modo si potrebbe pensare di agire eliminando o almeno riducendo le cause principali dell’inquinamento. Ma un altro numero è importante: 263 litri usati ogni giorno da ogni cittadino di Abbiategrasso. Cifre simili si trovano anche negli altri paesi della zona. Sono valori troppo alti! Il nostro Paese è al primo posto in Europa per il consumo di acqua pro-capite, stiamo impoverendo le falde acquifere anche in Lombardia, che è una delle regioni più ricche d’acqua. Le cause sono molteplici: innanzitutto lo spreco, non solo domestico ma anche industriale e agricolo. Ci sono poi le perdite nelle reti idriche, l’inquinamento delle falde, il cambiamento climatico con la progressiva riduzione dei ghiacciai e la temibile siccità che l’anno scorso ha distrutto molti raccolti e che purtroppo, come riportano i notiziari di questi giorni, sta tuttora continuando. (Dati raccolti dal sito culturale di CAP //acquadelrubinetto.gruppocap.it, sezione ‘Ambiente’). La situazione dell’acqua, anche per noi lombardi, non è certo rosea. Molte azioni si dovrebbero mettere in campo per contrastare le cause, qui e nel mondo intero. Riusciremo presto a fare qualcosa insieme per proteggere e mantenere questo bene fondamentale per la vita di tutti?
Danilo Malaguti
(ex Comitato Abbiatense per l’Acqua Bene Comune)
GRAZIE CAP PER IL VOLANTINO, MA OCCHIO AI “MICROINQUINANTI”
13/01/2023 - Danilo Malaguti