Nella serata di venerdì 3 febbraio, presso il Centro Mater Misericordiae di Abbiategrasso, in via Piatti, ha avuto luogo l’incontro di presentazione del libro “Cento ripartenze” di Giorgio Paolucci, giornalista e scrittore che ha lavorato per ventisei anni al quotidiano «Avvenire», di cui è editorialista dopo esserne stato vicedirettore, e che è attualmente direttore editoriale di Atlantide, periodico online della Fondazione per la Sussidiarietà. Insieme all'autore, all'incontro sono intervenuti anche Teresa Ceni (Presidente del Centro Aiuto alla Vita di Abbiategrasso e Magenta) e Mattia Teofilo (il giovane accusato, in concorso con suo padre, di avere ucciso un vicino di casa che li minacciava e che per questo crimine sta scontando i 15 anni di carcere ai quali è stato condannato). È stato un incontro commovente, con momenti di una grande intensità esistenziale: prima Giorgio Paolucci ha raccontato come lui, raccogliendo storie di persone che in vario modo e con diversi tipi di approccio hanno ripreso ad avere stima di sè e amore alla vita, è ripartito con più passione verso tutta la realtà e verso le sue sfide; poi Teresa Ceni ha fatto conoscere il rapporto che lei e le sue amiche hanno con chi è di fronte alla sfida della maternità e in questa compagnia loro stesse ritrovano l’apertura alla vita, Infine, la testimonianza da brividi di Mattia che ha parlato di sè, del suo dramma, e dell’esperienza del carcere dove attraverso diversi incontri ha scoperto di non essere, in quanto persona, definito da ciò che di male ha compiuto, e di conseguenza, dentro un percorso faticoso ma di scoperta di una nuova dimensione di libertà, ha riprovato a rifarsi una vita. Quella di venerdì non è stata una conferenza, è stato un incontro con persone che hanno testimoniato un’esperienza di ripartenza, è stato un incontro con persone che si sono rimesse in cammino, ognuna di loro con una sua propria modalità unica. Ieri sera chi ha partecipato all'incontro ha visto come la vita vince, come si afferma l’amore al proprio io, la certezza di un senso e l’abbraccio ad ogni altro che si incontra sul proprio cammino. Così l’incontro di ieri sera lascia il cuore colmo di gratitudine e costituisce una sfida a ripartire, a riconoscere che non si è definiti dai propri limiti e dai propri fallimenti, ma dallo sguardo amorevole del Mistero che ad ogni attimo ci fa ripartire.
QUELLE CENTO RIPARTENZE...
10/02/2023 - G.M.