E IL CINAGATE DELL’AUTOMOTIVE?

17/02/2023 - Roberto Bellia

L’Europarlamento ha sentenziato che dal 2035 non potranno più essere vendute auto che non siano a trazione esclusivamente elettrica: obsolete anche le auto a trazione ibrida: ecofondamentalismo tout court. Economicamente, in Europa, oltre all’inflazione causata dall’aumento dei costi del trasporto su strada (neppure i camion saranno più abilitati), si mettono a rischio 13 milioni di posti di lavoro di cui 120 mila in Italia col brillante risultato di vedere Cina e India che continueranno ad invadere il mondo con auto forse ancor più inquinanti non avendo più la controfferta pulita delle auto prodotte in Europa. Inevitabile il crollo degli investimenti nei biocarburanti soluzione osannata dagli ecologisti ma, ancor peggio e incredibilmente sotto valutata, la futura dipendenza totale dalla Cina per la costruzione delle batterie che richiedono minerali rari di cui lei possiede praticamente il monopolio: la dipendenza dal gas russo con le conseguenze causate dalla guerra in Ucraina evidentemente sono effetti collaterali ritenuti accettabili da von der Leyen & Co. Ci sarebbe l’opportunità di investire nelle batterie a graffite (anche qui la Cina è all’avanguardia) ma nella UE nessuno ne parla: se la UE dorme in Italia potremmo svegliarci? Il Qatar ha corrotto mezzo Parlamento Europeo per avere i mondiali di calcio perciò, viste le “distrazioni” della UE e visto il gigantesco ammontare economico generato da questa iniziativa, mi chiedo se sia in movimento un Cinagate: con la differenza che i Qatargate l’ha pagato il Qatar mentre i costi dello smantellamento dell’automotive verranno pagati da noi.