La Commissaria Ue all’Energia, Kadri Simson, ha annunciato il ritorno al nucleare anche in funzione della green economy: zero emissioni di CO2.
La Finlandia ha attivato un nuovo reattore ad acqua pressurizzata, Olkiluoto3, dotato di contenitori di riserva e area di raffreddamento in caso di perdita di materiale nucleare al di fuori del reattore.
L’Inghilterra ha dato il via al piano Great British Nuclear che entro il 2050 dovrebbe fornire al Paese un quarto del suo fabbisogno energetico.
La Francia sta costruendo sei nuovi reattori e prevede di costruirne altri otto, comunque già oggi Parigi ricava 3 miliardi di euro all’anno esportando energia.
Anche la Svezia sta rivedendo la sua politica energetica grazie alla fabbricazione di reattori modulari.
Importante: in questa nuova generazione di reattori i sistemi di sicurezza sono passivi, cioè non necessitano della presenza/intervento umano, se qualche parametro esula dallo standard automaticamente partono tutte le misure necessarie ad evitare danni.
Visto che il futuro dell’energia verde, sostenibile per costi e svincolante dalla dipendenza dalla Cina per le materie prime, si chiama nucleare, mi chiedo se non sia il caso che l’Italia studi come rientrare nello sviluppo tecnologico legato a questa fonte energetica.
Penso che sia ora che ci si renda conto che nucleare non è sinonimo di catastrofe, bensì è sinonimo di energia pulita e poco costosa: spero che il Governo Meloni batta un colpo, questo sì sarebbe qualcosa di nuovo e di strutturalmente utile, anzi, indispensabile.
Roberto Bellia - Vermezzo con Zelo
NUCLEARE MODERNO, PULITO ED ECONOMICO: IL GOVERNO MELONI GUARDI L'EUROPA E BATTA UN COLPO
26/04/2023 - Roberto Bellia