Egregio direttore,
viviamo tempi difficili, di guerre, di crisi sociali, di povertà in continua crescita e di tragedie causate da eventi naturali.
A tale proposito come ci rapportiamo con la nostra coscienza? Ne diamo merito oppure ci regoliamo con spirito qualunquista e indifferenza seguendo il principio che recita "tutto questo è lontano da noi e non ci preoccupa!”?
Un giorno, un uomo non vedente, stava seduto sui gradini di un edificio con un cappello recante la scritta: "Sono cieco, aiutatemi per favore".
Un pubblicitario che passeggiava lì vicino si fermò, provò compassione e notò che aveva solo pochissimi centesimi nel suo cappello. Si chinò e versò altre monete.
Poi, senza chiedere il permesso dall'uomo, prese il cartello, lo girò e scrisse un’altra frase.
Quello stesso pomeriggio il pubblicitario tornò dal non vedente e notò che il suo cappello era pieno di monete e banconote. Il non vedente riconobbe il passo dell'uomo, chiese se fosse stato lui ad avere riscritto il suo cartello e cosa avesse scritto. Il pubblicitario rispose: «Niente che non fosse vero, ho solo scritto il tuo in maniera diversa», sorrise e andò via.
Il non vedente non seppe mai che ora sul suo cartello c'è scritto: “O”gai è primavera… e io non la posso vedere”.
Cambia la strategia quando le cose non vanno bene e vedrai che sarà per il meglio. Abbi fede, ogni cambiamento è il meglio per la nostra vita, mostra sempre e comunque misericordia e compassione verso il nostro prossimo chiunque esso sia (cfr. Lc.10,25-37).
La carità passa sempre attraverso il rispetto del prossimo e della coscienza di ciascuno.
CAMBIARE STRATEGIA... CAMBIA LA VITA
10/05/2023 - Luigi Bertolini