Martedì 30 maggio nella tarda mattinata l’assessore regionale Guido Bertolaso ha visitato l'ospedale "Cantù". In seguito alla lettera che gli avevo inviato, (inviata per conoscenza anche al sindaco Nai e pubblicata il 7/4 dalla stampa locale, in cui lo invitavo a venire a verificare la situazione), la sua segreteria mi ha chiamato per comunicarmi la visita e invitarmi ad essere presente.
Arrivato in ospedale, mi hanno informato di raggiungere l’assessore Bertolaso nel reparto dedicato al Piede Diabetico. Quando mi ha visto, mi ha salutato con grande signorilità, dicendo di avere in tasca la mia lettera. Gli ho chiesto di potergli parlare in privato, ha risposto che ci saremmo trovati, dopo la visita alla struttura, presso il Cup. Ho quindi raggiunto il punto indicato con Enrica Galeazzi, del Comitato Popolare Intercomunale, a cui ho chiesto di accompagnarmi. Nell’attesa mi ha intervistato il cameramen della Tv Milano-Pavia, mi sono quindi rivisto nei Tg serali.
Ultimata la visita alle tre nuove palazzine dell’ospedale, l’assessore Bertolaso mi ha raggiunto e concesso un cordiale colloquio che ho chiesto fosse riservato a me, ad Enrica Galeazzi e a Guglielmo Villani (sindaco di Ozzero e consigliere metropolitano per FdI, ndr) che conosco da sempre, entrambi particolarmente informati sulle vicende dell’ospedale Cantù. All’incontro si è aggiunto il dottor Di Giglio (primario del Piede Diabetico, ndr).
Ho ricordato all’assessore a cosa è dovuto il mio interesse per l’ospedale, partendo dagli Anni '60/'70 quando ero vicesindaco e con il professor senatore Emanuele Samek Lodovici, direttore del "Cantù", ed il presidente Kretzlin, fu deciso di costruire un monoblocco più moderno e con più reparti, per soddisfare le esigenze dell’aumentata popolazione. Ho continuato a seguire le vicende dell’ospedale anche negli anni successivi, con l’amico presidente dottor Azzimonti. All’inizio degli Anni ’90, purtroppo, c’è stato il trasferimento del reparto Ostetricia e Ginecologia all’ospedale Fornaroli di Magenta, dove si sono trasferiti anche diversi medici, creando disagi nei reparti del Cantù.
Nel 2009 il presidente Formigoni ed il sindaco Albetti hanno inaugurato la prima delle tre costruzioni del nuovo ospedale abbiatense, con un Pronto Soccorso dotato di spazi e strumentazioni all’avanguardia. Grande la soddisfazione per il promesso rilancio dell’ospedale, finanziato dalla Regione con 30 milioni di euro. La seconda palazzina è stata inaugurata nel 2013 e la terza con il Cup e la Radiologia nel 2015, ma con l’arrivo dell’assessore Giulio Gallera, invece dell’annunciato rilancio, la situazione è iniziata a peggiorare con la chiusura notturna del Pronto Soccorso a cui è seguita una perdita costante di servizi e reparti.
L’assessora Moratti purtroppo non ha migliorato la situazione e, in una intervista prima delle elezioni regionali, ha confermato che l’ospedale di Abbiategrasso è stato accorpato a quello di Magenta a cui si deve far riferimento per il Pronto Soccorso, mentre il Cantù ha solo un Punto di Primo Intervento.
Ho chiesto a Galeazzi e a Villani di accennare all’assessore Bertolaso la proposta di mantenere il Cantù ospedale pubblico ma di sperimentare, come in altre realtà lombarde, una gestione affidata a un privato che assicuri il ritorno dei servizi tolti. L’assessore Bertolaso si è detto disponibile a dialogare sulle soluzioni possibili. Gli ho espresso la mia gratitudine e chiesto di approfondire in un successivo incontro e ho incaricato Villani, vicepresidente dell’Assemblea dei Sindaci dell’Abbiatense, perché provveda a fissare un appuntamento in Regione. Il dottor Bertolaso mi ha confidato di aver scelto di venire con un’auto anonima, senza lampeggiante, in forma riservata, per rendersi conto della reale situazione. Lo aspettavano però i massimi dirigenti dell’Asst Ovest Milanese che lo hanno accompagnato nella visita.
Sono stato molto colpito dalla simpatia, semplicità, gentilezza, attenzione e delicatezza che l’assessore Bertolaso mi ha dimostrato, gli sono infinitamente grato per aver espresso la volontà di riportare servizi e reparti al Cantù, indispensabili, a partire dal Pronto Soccorso, per la salute, in un territorio molto esteso, con una popolazione sempre più anziana che si vede altrimenti costretta a raggiungere ospedali lontani e non sempre ci riesce. Invito come sempre tutti, soprattutto i politici locali, a cominciare dal sindaco Nai, a darsi da fare perché il "Cantù" torni ad essere un vero e proprio ospedale.
SANITÀ LOCALE, IL MIO INCONTRO CON L'ASSESSORE BERTOLASO CHE PROMETTE IMPEGNO PER RILANCIARE IL "CANTÙ"
13/06/2023 - Federico Taglietti