Egregio direttore,
sono un anziano agricoltore molto preoccupato e sconcertato da quanto viene ormai unicamente ribadito a tutti i livelli ovvero che la causa principale di questo dissesto climatico sia generata, si ripete continuamente, dall’eccesso della presenza di CO2 (Anidride carbonica) nell’aria. Fortunatamente possiamo però affermare che il mondo vegetale, mediante la cosiddetta “fotosintesi clorofilliana”, cattura la CO2 con acqua dandoci in cambio glucosio (il più famoso degli zuccheri) e ossigeno, entrambi sostanze indispensabili per l’uomo e per gli animali.
Riconosciuto questo insostituibile processo basato sulla presenza di CO2, vecchio probabilmente di milioni di anni, diventa evidente il necessario ruolo dell’agricoltura che, avvalendosi delle piante coltivate, può contribuire a livello globale alla riduzione della CO2 nell’aria dandoci in cambio gli alimenti anche per quel miliardo di persone le quali soffrono ancora la fame!
Se poi si vuole allargare l’azione benefica delle piante, si può agire sulle leguminose, che sono in grado di assorbire sensibili quantità di azoto che inquina.
Un altro fattore importante da considerare, se si vuol sfruttare al meglio il mondo vegetale, è quello di scegliere delle specie ad alta efficienza fotosintetica, vale a dire in grado di assorbire elevate quantità di CO2, fino a cinque-sei volte quelle di una foresta.
Evidentemente c’è qualcosa che non convince nell’impostazione di questa problematica climatica, in quanto si possono trovare delle soluzioni meno impegnative e costose.
CLIMA, CO2 E FOTOSINTESI CLOROFILLIANA
01/08/2023 - Pietro Ticozzelli