Carissimo direttore,
oggi inizia la scuola, sono cinque anni che per me non inizia, che sto a guardare tutti coloro che cominciano un'avventura affascinante ma che non è più mia. Questo mi fa piangere, come mi manca il passo che entra deciso nel cancello della scuola, mi manca proprio, mi manca tanto! Così guardo chi inizia con tanta invidia, vorrei essere lì con lui, entrare in classe, fare il primo appello e conoscere i nuovi studenti e quelli vecchi. In questa mancanza che mi sale singhiozzando dal cuore vi è qualcosa che vibra e che fuoriesce tra tanti deboli sentimenti: non è la scuola che mi manca, a me manca colui a cui guarda quella ragazza che entra in una classe di sconosciuti, è quella presenza che riempie di senso i primi passi, è quella presenza che rende questo giorno l'inizio di una nuova avventura a mancarmi oggi. Così non potendo entrare in classe imparo da chi ci va rompendo l'involucro di quel primo attimo fino a toccare le corde del cuore, imparo da studenti e insegnanti a guardare la presenza che riempie di senso il primo giorno di scuola, che rende affascinante ripartire a conoscere cose e persone.
Oggi, primo giorno di scuola, io lo vivo imparando da chi entra in classe, da chi vive intensamente queste prime ore di scuola: io guardo ad ognuno di loro e riconosco ciò che vale per me, che si vive non per quello che si fa, ma per quella presenza che riempie di senso ciò che si fa!
QUANTO MI MANCA IL RITORNO A SCUOLA! MA CONTINUO A GUARDARE A CIASCUNO DI LORO...
12/09/2023 - Gianni Mereghetti