Carissimo direttore,
le immagini di guerra stanno diventando normali e noi ci stiamo abituando ai conflitti: «Tanto - pensiamo - non ci raggiungono...».
Ci sentiamo al sicuro e possiamo discutere di quello che sta succedendo senza pericolo per noi.
C'è da cambiare mentalità: questa guerra, queste guerre ci riguardano eccome, sono conflitti che ci interessano perché è l'umanità in pericolo, è il senso sacro dell'altro che non c'è più.
Dobbiamo prendere coscienza che sta avvenendo un cambiamento epocale: l'essere umano non è più ragione e libertà, ma è un oggetto nelle mani spietate del potere.
Viene da chiedersi, guardando i giovani israeliani sui carrarmati di fronte a Gaza: ma perché vanno incontro alla morte? Perché?