Egregio direttore, di fronte alla tragedia dell’assassinio di Giulia, in un contesto di realtà di femminicidi e di altre purtroppo non poche forme di violenza contro le donne, abbiamo potuto ascoltare, e continueremo a farlo,analisi e valutazioni sul problema.
La sofferenza che non passa anche in me mi sollecita per un modesto intervento.
Mi riferisco a quanto affermato dal consigliere Stefano Valdegamberi (che invito a leggere, e rileggere, riportato anche su internet) sulla sorella di Giulia, Elena Cecchettin (Freddezza e apacità, dubbi e sospetti da far valutare ai magistrati ecc.ecc.). Il nostro è un Paese democratico e tutti, ripeto tutti, hanno diritto di esprimersi, anzi è forse bene che lo facciamo perché possiamo renderci conto di certe realtà, come anni fa, tanto per fare un esempio su un’altra realtà significativa, quando giudici o avvocati in processi per stupro chiedevano a quella donna se aveva la cerniera lampo, o si era sentita bagnata (e la decenza mi impone di fermarmi). Si può uccidere nel corpo e nell’anima. Due sorelle, due vittime? Intanto, come post scriptum, invito a riflettere sulla compostezza dei due papà di fronte alla tragedia che li colpisce.
UCCIDERE L'ANIMA
22/11/2023 - Umberto Masperi