Il servizio andato in onda domenica sera nel programma Report di Raitre, cui è seguito lunedì 15, tra gli altri, il lungo ed esaustivo articolo del giornalista Ersilio Mattioni di Alto Milanese, dovrebbero offrire lo spunto ai cittadini abbiatensi per non poche domande.
L'argomento, tornato recentemente di attualità, era stato peraltro ripetutamente trattato da questo stesso giornale in alcune edizioni dello scorso anno; strana quindi la sorpresa mostrata da diverse persone, più o meno avulse dalla realtà cittadina, all'indomani della suddetta trasmissione.
Il fatto che Abbiategrasso sia salita alla ribalta della cronaca nazionale, anziché inorgoglirci, nella fattispecie getta un velo di ridicolo su una città che a nostro parere è vittima di una situazione quantomeno imbarazzante. La gravità di alcuni episodi descritti infatti è tale da far accapponare la pelle agli abbiatensi doc, che di fronte a quanto descritto si sentono disturbati da un'immagine tutt'altro che esemplare: niente insomma di cui poter andare fieri, anzi!
Al di là di ogni spontanea considerazione sull'opportunità politica di certi comportamenti tenuti dal sindaco (oltretutto anche durante il periodo cruciale del Covid 19, quando uscire di casa non era poi così semplice per molti) ci si interroga sui precedenti di una situazione messa in luce dall'indagine Hydra del 2020, ma che sarebbe curioso analizzare anche nel corso delle precedenti amministrazioni comunali, almeno quelle avvicendatesi dal 2000 in poi... Se l'attuale sindaco infatti (ancorché non indagato) esce alquanto vulnerabile dalle varie interviste, non sappiamo come se la caverebbero in questo frangente quanti lo hanno preceduto al governo della città.
L'aspetto che più amareggia, tuttavia, è il silenzio assordante di gran parte della maggioranza che si consuma nell'indifferenza collettiva, con buona pace di chi accampa scusanti di "buona fede" e dei tanti che minimizzano. Vero è che le opposizioni (almeno loro) hanno chiesto timidamente le dimissioni, ma non riusciamo a immaginare come l'attuale scenario politico potrebbe evolvere.
Dell'attuale coalizione di maggioranza, una lista era nata con l'ambizioso nome "Abbiategrasso merita" (ed è peraltro la sola ad avere emesso nel merito una comunicazione, in sostanza per prendere genericamente le distanze da ogni espressione che possa fare anche solo pensare alla mafia e comunque per confermare il proprio totale sostegno al sindaco).
A questo punto viene da chiedersi se davvero la città meriti una figura tanto burlesca (per usare un eufemismo) a livello nazionale! O se forse ci dobbiamo rassegnare al deludente appiattimento che tende a far rientrare nella normalità anche gli aspetti più strani e inquietanti delle vicende cittadine, a partire da una viabilità allo sbando (col pericolo dei monopattini che sfrecciano "rapidi ed invisibili"), al comportamento incivile di troppi cinofili e alla maleducazione dilagante, per arrivare alle azioni di vandalismo sempre più diffuse (con sciagurate ripercussioni anche nell'oratorio di San Giovanni Bosco, che sta correndo il rischio di diventare la brutta copia della bella ristrutturazione di nemmeno 15 anni fa, nonostante l'accurata sorveglianza del coadiutore...).
La sensazione che si percepisce chiaramente è quella di una città in assenza di controlli, dove prepotenza e impunità la fanno da padrone e una maggioranza (troppo silenziosa) dimostra la volontà politica di non intervenire, con le spiacevoli conseguenze che tutti possono constatare. Osiamo sperare però che le cose possano cambiare (se cambia l'andazzo). Perché Abbiategrasso merita sì, ma ben altro!
RIFLESSIONI DOPO LA COMPARSA A "REPORT": MA ABBIATEGRASSO MERITA?
17/01/2024 - T.A. (lettera firmata)