Caro direttore,
in 23 anni sulla superstrada si è detto di tutto e di più sia da chi ne sostiene la “strategicità” in nome di una visione affaristica di progresso basato su asfalto e cemento (la stessa del 2002) mettendo sul piatto la chimera delle code eliminate e la fantasia che l’infrastruttura colleghi Milano, sia da chi non ne riconosce la “sostenibilità” in nome di una visione di progresso diverso, a basso impatto e in linea con i goal dell’Agenda 2030. Due fazioni molto appassionate. Ora però siamo alla resa dei conti e se i tre ricorsi non verranno accolti in tempo faremo gli umarel sgranocchiando il ghiacciolo davanti alle reti arancioni dei primi cantieri. La ruspa sta per arrivare e si sta scoprendo che molti cittadini ignorano nel dettaglio quale sarà il loro destino di automobilisti.
Da Ozzero si arriverà ad un ponte sul Naviglio che approderà a un cavalcavia alto 14 metri e lungo 900 - quasi gemello di quello attuale dello svincolo di Mesero per la MI/TO - che sorgerà tra il Naviglio e i binari della ferrovia in località Bruciata. Quel cavalcavia, allo stato progettuale attuale, NON prevede una corsia di accelerazione per chi s’immette quindi l’automobilista sarà obbligato a fermarsi creando nuove code poiché gli altri arriveranno veloci come il vento mentre il camionista sloveno (la Bartolini non sparirà) rischierà di invadere la corsia opposta per poter immettersi col suo rimorchio. Una follia quotidiana a 14 metri di altezza. Una follia che percorreremo tutti: gli albairatesi come i vigevanesi che, se vorranno andare a Milano da lì, avranno lo svincolo trovandosi ancora in coda verso Gaggiano. Dopo le curve del Blu Tornado ci sarà un altro ponte sopra i binari e poi, finalmente, la quiete: l’asfalto approderà dolcissimo nei campi paralleli alla strada per Marcatutto; quando sarà all’altezza del compostaggio devierà verso la campagna tra l’impianto e il garden e poi magicamente si fermerà: ancora prima e seconda, prima e seconda in coda ad ammirare le garzette. In seguito la strada proseguirà per un po’ per poi bloccarsi all’altezza della Faustina. Torniamo alla deviazione del compostaggio dove i camion che dovranno conferire i rifiuti saranno costretti a fare il giro dell’oca: lì la strada devierà verso Abbiategrasso unendosi alla tratta A che però la sua costruzione è subordinata all’inaugurazione della C sempre che ci siano i finanziamenti. Da lì s’involerà verso la campagna di Cassinetta lambendo il Naviglio e il mulino di Albairate per poi scavalcare il canale Scolmatore.
I mappali sono complicati, la sintesi giornalistica è appunto “sintesi”, sui social ci si insulta, ma questa sarà la realtà raccontata ora con parole semplici. In primavera visualizzate il futuro prossimo mentre spensieratamente andrete in bici e nel cruscotto della macchina tenete un binocolo per osservare gli aironi quando sarete ancora in coda.
QUEL BLU TORNADO DELLA SUPERSTRADA
13/02/2024 - Simona Borgatti, Albairate