Carissimo direttore,
ti chiedo di ospitare sul tuo giornale la seguente lettera aperta ad Aleksei Navalny.
Caro Aleksei, tu sei morto, assassinato da un potere orrendo, disumano, tu non hai più sangue nelle vene, questo in apparenza, perché tu sei vivo, ancor più vivo, presente nella tua Russia, presente nel mondo intero a ricordarci che l'essere umano è libertà.
Tu ci stai comunicando il tuo coraggio ad essere semplicemente uomo, ci stai contagiando con l'energia che sprigiona dal tuo cuore, tu sei diventato una sfida ad essere conseguenti al desiderio di verità che viene dalla ragione.
Dovunque porteremo la tua certezza, che ogni essere umano vale più di ogni tipo di potere, che ci vuole libertà per ogni persona, e sappi che continueremo a lottare finché vi sarà una sola persona non ancora libera. Siamo in questo mondo, creati liberi perché tutti siano liberi.
LETTERA IN MORTE DI NAVALNY
21/02/2024 - Gianni Mereghetti