Caro direttore,
è confortante leggere che la prossima festa di San Giuseppe sarà dedicata alla mobilità sostenibile, denominata AbbiateGreen, con tante iniziative lodevoli per promuovere le politiche ambientali tra i cittadini. Poi però in prima pagina il sindaco Cesare Nai e l’assessore alle Infrastrutture Roberto Albetti esultano per lo stanziamento di ulteriori 300 milioni di euro in favore della prosecuzione della Superstrada. I motivi di questa esultanza sono da ricercare nella “soluzione ai problemi di collegamento” per raggiungere più velocemente la Milano/Torino, Malpensa, l’area Expo e auspicano che venga realizzato anche il tratto verso la tangenziale Ovest di Milano.
Mi sembra di capire che AbbiateGreen e l’infrastruttura costruita con asfalto e cemento, non certo con cartone riciclato, siano in aperta contraddizione: quella superstrada fatta di cavalcavia e svincoli è tutto fuorché un’opera green poiché, per dirne solo due, tombinerà rogge e fontanili in due parchi e permetterà alla fauna di spostarsi lungo ridicoli corridoi ecologici. Tralascio il resto. Poi si sa che più strade costruisci e più traffico arriva: le tangenziali attorno a Milano ne sono una prova quotidiana che tutti conosciamo. E non è detto che le code con auto ferme a sputare PM10 spariscano poiché ci saranno due imbuti: uno verso la Vigevanese e l’altro verso la SP114. Anche l’edificazione di centri commerciali non è un’opera molto green perché si mobilita traffico su gomma sia per la loro costruzione sia per l’approvvigionamento di merci da vendere in nome della legge circolare del produrre-consumare-smaltire come se non ci fosse un domani.
Anche la promozione dell’agricoltura e della sua filiera attraverso la fiera dedicata è lodevole, ma come Abbiategreen è in contraddizione poiché molti terreni agricoli in piena attività verranno espropriati per far posto ai chilometri di asfalto della Superstrada.
Soluzioni meno impattanti e più green a favore di tutto il territorio anche in direzione Milano c’erano, ma non sono state volutamente considerate.
Percepisco la città slow di Abbiategrasso, come le piace tanto definirsi, una bella cittadina con notevoli potenzialità, ma dall’animo contraddittorio; forse dovrebbe decidere da quale parte stare.
CONTRADDIZIONI
29/02/2024 - Simona Borgatti, Albairate