Carissimo direttore,
il premier francese Gabriel Attal, dopo che il diritto di aborto è entrato nella Carta Costituzionale del suo Paese, ha dichiarato che la Francia «è il faro dell'umanità». Impressionante come ormai la ragione sia annebbiata da vedere il diritto di uccidere come un progresso, e che questo accada in Francia è comprensibile, in quanto proprio la Francia è la culla di una concezione della libertà che prescinde dalla libertà dell'altro.
La Francia con questa scelta ha compiuto un percorso che va contro la libertà, la quale non è affermazione di sé, ma legame con gli altri. La libertà è un rapporto, e per riconoscere questo basta essere umani, è l'umano che bisogna ritrovare e questo sarà più forte di un principio anti-umano che fa parte della Costituzione Francese, ma che non appartiene alla vita.
La Francia non è il faro dell'umanità, ormai è un faro spento; per riaccenderlo si dovrà ripartire dalla vera ragione, non quella illuministica, bensì quella che ha rapporto quotidiano con la realtà.
Ricostruire è un cammino lungo, bisogna ripartire dall'educazione, dall'affermazione del senso della vita, di qualunque vita.
IL FARO (SPENTO) DELL'UMANITÀ
05/03/2024 - Gianni Mereghetti