La festa di san Giuseppe, una volta, era uno dei momenti di tradizionale straordinarietà nel contesto di una città altrimenti normale, in cui era bello vivere, dotata di servizi efficienti, di una vita culturale variegata, che offriva occasioni di svago e di intrattenimento, di riflessione pubblica su temi culturalmente o politicamente attuali. Una Città amata e rispettata dai suoi amministratori al pari dei suoi cittadini.
Oggi vorremo un ritorno alla normalità, invece che troppa e non sempre gradita, straordinarietà.
Una straordinarietà dettata, purtroppo, non da eccezionali occasioni di aggregazione o riflessione, ma di susseguirsi disordinato di eventi a bassissimo contenuto culturale e lontani dal rispondere ai bisogni evidenti della cittadinanza, tanto da farci ricordare la prassi demagogica del decadente impero romano, ben sintetizzata nella famosa massima panem et circenses.
Se non a tale prassi dei decadenti imperatori, che si ritenevano conoscitori delle basse aspirazioni della plebe e auspicavano di tenerla a sé fedele elargendo cibo gratuito e distrazioni pubbliche, non vediamo in quale altra prospettiva del governo, e soprattutto del buon governo della Città, si possano iscrivere le recenti scelte dell’amministrazione.
Dieci giorni di luna park che sequestra il principale parcheggio libero di Abbiategrasso (senza neppure prendere in considerazione collocazioni alternative e meno impattanti sull’ordinaria vita cittadina), con buona pace di residenti, commercianti e pendolari
Il susseguirsi di mercatini gastronomici che si vorrebbero regionali od internazionali, presentati ai cittadini al grido de il cibo è cultura che,evidentemente,per l’Assessore Bertani è affermazione da interpretare nel senso di saziare la sete di cultura con una brioche oggi, un arancino domani e una piadina tra qualche settimana, (sempre, beninteso - e a differenza delle elargizioni di grano gratuite di romana memoria - che abbiate un portafoglio capiente per poterne affrontare il prezzo)
E va detto che questi eventi culturali, queste distrazioni di massa paiono interessare ai nostri amministratori più di eventi, questi sì straordinari, quali l’essere per la prima volta (e speriamo ultima, nel senso che non ve ne sia più bisogno) Abbiategrasso sede di una partecipatissima manifestazione per la legalità e contro le mafie.
Manifestazione alla quale hanno partecipato il sindaco, in fascia tricolore, - giustamente un po’ imbarazzato e forse per questo silente - e, in ordine sparso, alcuni esponenti di una maggioranza che, così come non trova nulla di meglio da offrire sul piano della proposta aggregativa e culturale e della promozione del territorio neppure nulla trova da dire rispetto alle emergenze di una preoccupante frequentazione del nostro territorio da parte della criminalità organizzata.
Chiediamo quindi ai nostri amministratori un ritorno alla normalità, fatta di impegno attivo per la promozione della legalità, magari accogliendo l’invito di don Mapelli a prendere una posizione, da scegliere e a dire espressamente da che parte stare, e di dirlo pubblicamente; una normalità fatta di un ritorno a pensare ad una città che offra occasioni di vero incontro culturale, per tutte le persone non per soli addetti ai lavori e non solo ricorrendo a comodi pacchetti chiavi in mano, tanto di mediocre qualità quanto del tutto avulsi dalla nostra tradizione e dalla realtà del nostro territorio e che non sacrifichino la quotidianità di chi lo vive.
PANEM ET CIRCENSES
20/03/2024 - Lista civica La Città