Egregio direttore,
a chi non è mai capitato di sentire quelle parole di un papà, rimanendo disorientato? : ... «Questo mio figlio quasi non lo riconosco più, dopo tutto quello che gli ho insegnato, dopo l’esempio che gli ho sempre dato».
Sarà un triste 25 Aprile se in noi risuoneranno quelle parole.
L’invito è invece a leggere quelle lettere dei Condannati a morte della Resistenza, mentre io (di fronte alla difficoltà di pronunciare “quella” parola!) rileggo le parole di quel padre alla figlia, che potrebbe essere ancora tra noi: «....Figlia mia adorata, è la prima ed ultima lettera che ti scrivo e scrivo a te per prima, in queste ultime ore, perché so che seguito a vivere in te. Sarò fucilato all’alba per un ideale, per una fede che tu, mia figlia, un giorno capirai appieno. Non piangere mai per la mia mancanza, come non ho mai pianto io: il tuo babbo non morrà mai». ... Un giorno, ...ogni giorno... Nel nostro sangue non scorre anche il loro sangue?
OGNI GIORNO IL 25 APRILE, OGNI GIORNO IL LORO SANGUE
23/04/2024 - Umberto Masperi