SANITÀ DI BASE...

07/05/2024 - Giuseppe Rischio

Caro direttore,
si ricorda quando una volta c’era il medico di famiglia? Scrivo in merito alla penosa condizione degli attuali cosiddetti medici di base. Assumono un ruolo come se fossero dei professionisti, mentre ritengo che non lo siano affatto. Sono laureati in chirurgia ed in medicina e sono medici generici. Si sta creando un brutto andazzo, basti pensare che per parlare con il proprio medico bisogna fissare un appuntamento oppure scrivergli una mail. Per fissare un appuntamento spesso si parla con un’interposta persona e ti viene fissato dopo una settimana, anche se hai urgenza. Non visionano le analisi che invii per loro conoscenza, anche se spesso le hai fate privatamente. Quando finalmente riesci ad avere un contatto con loro, attendi sistematicamente una mezz’ora, nonostante l’appuntamento fissato ad orario stabilito. Il colloquio spesso si risolve con una telefonata dietro l’altra del medico curante e poi un: “mi dica…”
insomma c’è un muro tra il cittadino e questa categoria. È un andazzo…è una situazione assurda quando a questi medici, che non sono degli specialisti, le ASL di territorio dovrebbero imporre di agevolare i rapporti tra pazienti e loro stessi. Mi auguro che il Ministro della Sanità ponga fine a questa tortura.