Carissimo direttore,
Papa Francesco sfida la mentalità dominante che contrappone le diverse generazioni, perché la cultura a cui si abbevera è quella dello scontro ed è una cultura, come dice il Papa, menzognera, una cultura che esclude in base ad una falsa idea di superiorità.
In questo suo giudizio Papa Francesco sottolinea che «la solitudine e lo scarto sono diventati elementi ricorrenti nel contesto in cui siamo immersi. Essi hanno radici molteplici: in alcuni casi sono il frutto di una esclusione programmata, una sorta di triste “congiura sociale”; in altri casi si tratta purtroppo di una decisione propria. Altre volte ancora si subiscono fingendo che si tratti di una scelta autonoma. Sempre di più "abbiamo perso il gusto della fraternità" (come sta scritto nella Lettera enciclica "Fratelli tutti") e facciamo fatica anche solo a immaginare qualcosa di differente».
Quindi sono tante le ragioni per cui si escludono gli altri; ciò che importa è ritrovare la vera e unica cultura umana, quella della fraternità che vede l'altro come una ricchezza.
Ogni "altro" è una ricchezza, anche l'anziano che non è più produttivo, anche quello malato, anche quello morente, così per ogni anziano un giovane è una ricchezza umana da cui può imparare per la vita.
Come si può sconfiggere la mentalità dominante che contrappone giovani e anziani? In un modo semplice, con l'esperienza: bisogna fare in modo che anziani e giovani si incontrino, facciano cose insieme, dialoghino, così crescerà la cultura della fraternità, così si affermerà uno sguardo nuovo verso l'altro, ogni altro.
UNO SGUARDO NUOVO VERSO L'ALTRO
22/05/2024 - Gianni Mereghetti