Spettabile redazione,
vorrei segnalare quanto segue a proposito del tema di recente riportato dal vostro giornale sul portale online, ovvero quello del pedone scaraventato nel Naviglio da due ciclisti.
Negli ultimi anni, andando qualche volta in bici (city bike), da Albairate–Castelletto–Naviglio di Bereguardo, o anche a piedi partendo dal parcheggio della EsseLunga e arrivando al ponticello stile romano posto a circa 3 Km da Abbiategrasso, ho avuto la netta sensazione che alcuni cartelli posti lungo l’Alzaia con la scritta “Naviglio di Bereguardo” siano spariti. Mi è venuto spontaneo pensare: o che possa essere qualche ciclista (?) perché magari non condivide quanto c’è scritto sul cartello, ovvero “Questa non è una pista ciclabile” (mentre la maggior parte di loro, si sa, considera l’Alzaia una propria pista ciclabile, non ama diminuire la velocità nelle tappe competitive (a cronometro o “da casello a casello”), tanto che i più, quando scorgono in lontananza i pedoni, cominciano a urlare o a fischiare (come fanno i pastori con le pecore) perché si tolgano di mezzo e loro non siano costretti a rallentare; oppure che possano essere stati i mezzi d’opera, quasi sempre della grandezza sproporzionata al compito, che periodicamente vengono incaricati (appalti e/o subappalti) di tagliare l’erba lungo l’Alzaia.
Come effetto indotto, i cartelli lungo il percorso vengono demoliti o sderenati esattamente come succede sulla SS 494, sulla SS 526 e sulla SP 114 ai poveri paracarri muniti di catarifrangenti che delimitano la fine della carreggiata.
Sono certo che nell’uno e nell’altro caso si possa intervenire ragionevolmente sia a tutela del bene pubblico (cartelli e segnaletica varia) che dell’incolumità delle persone che usufruiscono di strutture pubbliche che non sono solo piste ciclabili.
A questo proposito, circa un mese fa ho incontrato sull’Alzaia verso Bereguardo un piccolo pick-up con le insegne del Consorzio Parco, con a bordo due addetti. Agli stessi ho fatto presente l’ipotesi del perché forse spariscono i cartelli e del pericolo conseguente per le persone che camminano, oltre al fatto che avevo visto anche un cartello annegato nel Naviglio proprio all’altezza del ponticello romano (nelle due foto allegate). Mi hanno assicurato che ne avrebbero parlato in ufficio e che avrebbero preso provvedimenti. A distanza di più di un mese, ho visto ancora il cartello tranquillamente annegato nel Naviglio.
Ma c'è dell'altro. Proprio oggi (mercoledì 5 giugno) casualmente ho incontrato di nuovo sull’Alzaia Naviglio di Bereguardo il solito pick-up con le insegne del Parco con a bordo un addetto. Gli ho chiesto se fosse al corrente che un cartello recante la scritta "Questa non è una pista ciclabile" giace annegato sotto il ponticello romano a circa 3 Km da Abbiategrasso. Mi ha risposto che la segnalazione era giunta all’Ufficio, ma che per poter intervenire è necessario attendere la disponibilità di una barca...
Ho chiesto anche, a seguito dell’incidente riportato dalla Libertà provocato da alcuni ciclisti che hanno fatto cadere in acqua un pedone, se fosse stata allertata la Polizia locale per cercare di contenere l’annosa irruenza di alcuni ciclisti poco rispettosi degli altri utenti dell’Alzaia. La risposta dell’addetto è stata che questa è una vecchia questione che non si sa come risolvere, perché la Polizia locale non sembrerebbe intenzionata ad intervenire sull’Alzaia del Naviglio in quanto la stessa sarebbe di competenza del Consorzio.
Gentile lettore,
solo un accenno proprio su quest'ultimo punto: confermo, della cosa il giornale si era occupato anche alcuni anni fa ed è proprio così, le Polizie locali non effettuano servizio sulle Alzaie in quanto non avrebbero giurisdizione sulle medesime (se ricordo bene, toccherebbe casomai alla Polizia provinciale).
M.A.
ALZAIE NAVIGLIO "TERRA DI NSSUNO", TRA PEDONI CHE VOLANO E CARTELLI ANNEGATI
05/06/2024 - Bartolomeo Corrari - Albairate