FERROVIA, QUAL FUTURO?

12/06/2024 - T.A. - Lettera firmata

Caro direttore,
all'indomani delle varie tappe, succedutesi da marzo fino a poche settimane fa, per valutare le proposte di raddoppio ferroviario e la loro effettiva possibilità di realizzazione, non sono rimaste purtroppo prospettive aperte in tale direzione. Dopo una prima risposta circa un finanziamento ministeriale necessariamente cospicuo, venuto meno già tre mesi fa, la partecipatissima assemblea dei pendolari di aprile, pur evidenziando alcune difficoltà e una tempistica piuttosto vaga, aveva tuttavia lasciato aperto uno spiraglio verso un progetto auspicato in primis da Abbiategrasso e condiviso dagli altri Comuni presenti sulla medesima tratta. Le ultime notizie invece, oltre a smentire qualsiasi ipotesi di finanziamento, hanno praticamente allontanato "sine die" la speranza di vedere realizzata un'opera di cui si parla ormai da mezzo secolo e che, tra gli altri vantaggi, agevolerebbe notevolmente la viabilità cittadina.
Visto dunque che anche stavolta si è persa l'occasione per ottenere il raddoppio completo della Milano - Mortara, viene spontaneo tornare al discorso abbozzato quattro mesi fa sull'ipotesi minimale di collegamento all' S9 del terminale cittadino facente capo all'Annunciata (con relativa stazione da intitolare al concittadino Franco Moschino, nel trentennale della sua scomparsa).
I vantaggi di tale realizzazione (che comporterebbe tempi e costi decisamente contenuti rispetto al raddoppio dell'intera tratta) già citati a suo tempo, erano peraltro sottolineati in una bellissima lettera del professor Fabio Baroni sul numero del 23 febbraio scorso, quindi non è il caso di ribadirli.
Ci limitiamo a ricordare l'esistenza di un progetto, già a febbraio, oltre a quella di un tesoretto ministeriale (confermato da addetti ai lavori) di entità molto inferiore a quanto richiesto per il raddoppio complessivo, ma più che sufficiente per garantirne la messa in opera. Arrivati a questo punto, mancherebbe solo l'iniziativa della politica, partendo da quella locale che, viste le affinità con le sfere superiori del potere, è lecito pensare che riesca ad avere interlocutori validi.
Certo, il "mini raddoppio" non sarà la soluzione ottimale; ma (come dice un vecchio adagio popolare) "puttost che nient, l'è mej puttost"! Meditate, amministratori, meditate...